Casa, scintille politiche sul blocco degli sfratti dopo l'ok della Prima Commissione
Sindacati e Paolo Zanella (Futura) contro la maggioranza e la presidente Gerosa: «Il fondo è una garanzia per il proprietario dell'immobile e per l’inquilino, che può accedervi solo se in situazioni di difficoltà impreviste, documentabili. Nessun implicito messaggio a non pagare i canoni d'affitto»
IL PUNTO Blocchi degli sfratti, il via libera della prima Commissione
PROVINCIA La giunta non blocca gli sfratti Itea, ma promette azioni
RIVA DEL GARDA Inquilini Itea: "Non accettiamo disparità di trattamento"
TRENTO. Il blocco degli sfratti per gli inquilini Itea e la proposta di istituzione di un fondo per la morosità incolpevole per gli inquilini privati accende il dibattito politico.
Dopo il via libera in Prima commissione, sono arrivate le perplessità da parte della maggioranza e gli strali della presidente di Itea Francesca Gerosa. Reazioni che hanno suscitato la replica sia del firmatario della proposta, Paolo Zanella, che dei sindacati confederali. «Le parole degli esponenti della maggioranza e della presidente Itea, Francesca Gerosa, sono inaccettabili», hanno attaccato Manuela Faggioni (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil).
«Questa Giunta e i partiti che governano la Provincia da cinque anni hanno affrontato il tema abitativo solo con misure demagogiche, permettendo che l'emergenza crescesse o comunque non facendo nulla per arginarla. E adesso si vuole far credere che l'istituzione del fondo per la morosità incolpevole sia una sorta di "libera tutti" per consentire agli affittuari di non pagare».
«È assolutamente falso - proseguono - il fondo, peraltro già attivato in tutto il resto d'Italia, è una garanzia sia per il proprietario dell'immobile che per l'inquilino, che può accedervi solo se si trova in situazioni di difficoltà impreviste, documentabili e da documentare. Sempre sulla base di precisi paletti. Non c'è nessun implicito messaggio a non pagare i canoni d'affitto. E ci mancherebbe che non fosse così».
«Per quanto riguarda la moratoria sugli sfratti delle persone che occupano alloggi di emergenza, ribadiamo che è una richiesta che avanziamo dal 2020 insieme ad altri soggetti e restiamo convinti sia una misura di civiltà. Se oggi ci sono famiglie che stanno dentro gli alloggi di emergenza oltre il termine del regolamento non è perché così vogliono "dribblare" le graduatorie Itea, ma perché, pur in possesso dei requisiti per un alloggio popolare, non lo ottengono perché le graduatorie sono sostanzialmente bloccate: Itea ha più di mille alloggi sfitti che non è in grado di ristrutturare e immettere sul mercato e la Provincia non mette in atto nessuna politica abitativa per aumentare il numero di case popolari a fronte di un bisogno sempre crescente».
«Sarebbe opportuno chiedersi, inoltre, quali sono le ragioni per cui i nuclei non escono dalla situazione di bisogno. Sicuramente c'è un problema di mercato immobiliare privato che ha costi ormai del tutto inaccessibili per molte famiglie trentine». Da parte sua Paolo Zanella ha sottolineato come la sua proposta sia frutto di richieste che arrivano da più parti, Consiglio delle autonomie compreso: «Il Cal ha chiesto una moratoria degli sfratti da parte di Itea per un periodo ragionevolmente non inferiore ai 12 mesi. Le politiche abitative vanno riviste alla luce delle situazioni e delle difficoltà attuali. E non ci si può accanire contro chi si è visto assegnare un appartamento temporaneo in emergenza e alla scadenza del periodo non sa dove andare».