Ferì l’ex con le forbici, la sentenza è stata “congelata”: ma l’imputato rischia il tentato omicidio
Nel luglio 2020 Nicolò Guastamacchia, settantenne di Mori, aggredì a colpi di forbici l’ex moglie ferendola alla gola e alle mani. Successe nel reparto di ortopedia dell'ospedale Santa Chiara di Trento, dove la donna si era recata in visita al figlio ricoverato
IL FATTO Colpisce alla gola l'ex moglie con le forbici nel reparto di ortopedia
TRIBUNALE Agguato a forbiciate alla ex moglie: se la cava con due anni di pena
TRENTO. La condanna per lesioni aggravate è stata “congelata” dalla Cassazione e l’imputato rischia un nuovo processo per tentato omicidio, accusa per la quale era stato arrestato. Questa la sentenza degli Ermellini in merito all’episodio avvenuto nel luglio 2020, quando Nicolò Guastamacchia, settantenne di Mori, aggredì a colpi di forbici l’ex moglie ferendola alla gola e alle mani. Successe nel reparto di ortopedia dell'ospedale Santa Chiara di Trento, dove la donna si era recata in visita al figlio ricoverato.
L’imputato venne arrestato per tentato omicidio. Rischiava una condanna a 10 anni di reclusione, con l’aggravante della premeditazione, ma se l’è cavata con 2 anni e 6 mesi con l’accusa principale derubricata in lesioni volontarie.
La sentenza di primo grado era stata confermata in appello. Ma la Procura generale di Trento ha proposto ricorso in quanto tale sentenza non avrebbe chiarito «le ragioni per cui l’azione aggressiva di Gustamacchia doveva ritenersi inidonea a provocare la morte della moglie e priva di volontà omicidiaria, essendo stati sferrati, con delle forbici, colpi violenti in zone dove si trovano numerosi organi vitali».
La Cassazione, Sezione 1 penale presieduta da Monica Boni, ha annullato la sentenza limitatamente alla qualificazione giuridica del reato (e dunque alla relativa pena) con rinvio alla Corte di appello di Bolzano per un nuovo giudizio.