Fauna / Il dibattito

Gli animalisti denunciano la Provincia per la mancata liberazione dell’orsetto M89

L’associazione Bearsandothers, che si occupa di tutela ambientale e del benessere animale, ha presentato una querela contro la giunta di Trento circa la situazione in cui si trova «Honey» (da loro così ribattezzato), il cucciolo salvato nella val d’Algone ad inizio aprile

IL CASO Salvato a soli due mesi, l’orsetto M89 rischia ora la prigione 
LA STORIA Per l'orsetto salvato in un canalone pare complicato il rilascio
L'ORDINANZA Gli orsi JJ4 e MJ5 sono salvi: «L'abbattimento è sproporzionato» 

TRENTO. In data odierna, giovedì 20 luglio, l’Associazione Bearsandothers, che si occupa di tutela ambientale e del benessere animale, assistiti dall’avvocato Paolo Maria Storani, abbiamo presentato una denuncia-querela nei confronti della Provincia di Trento. La denuncia riguarda il cucciolo d’orso, noto come M89, chiamato dall’associazione «Honey» (data la sua dolcezza, chiariscono gli esponenti).

Avvistato il 9 aprile 2023 da parte di un guardiacaccia in fondo ad un precipizio in Val d’Algone, è stato recuperato da una squadra di forestali e affidato alle cure del veterinario. Secondo la ricostruzione della forestale il piccolo, che aveva solo due mesi di vita, era scivolato in un canalone. La madre, accompagnata da un altro cucciolo, non era riuscita a recuperarlo poiché estremamente vicino a un sentiero attraversato da escursionisti. Per questo i forestali hanno monitorato la situazione: non essendosi ricongiunto con la madre, è stato prelevato.

Il cucciolo si presentava in condizioni critiche, tali da essere sottoposto a cure specifiche per una settimana. Terminata quest’ultima, è stato trasferito nel centro faunistico di Spormaggiore, struttura attrezzata e condotta da esperti, per essere rieducato a vivere
in maniera selvatica, lontano dalla presenza umana.

«Ora è giunto il momento di liberarlo e la provincia di Trento non concede l’autorizzazione a tale processo conclusivo dell’iter di riabilitazione - ha spiegato l’associazione - perché una denuncia? Perché l’orsetto è proprietà indisponibile dello Stato, quindi anche nostra e riteniamo che debba rimesso in libertà e non possa essere condannato a vita a stare in prigione, senza aver commesso alcun fatto che determini qualsiasi applicazione di restrizione. Questo cucciolo non deve pagare gli errori politici di questa gestione fallimentare della fauna selvatica. Questa decisione di reclusione, guarda caso, è stata presa proprio dopo la decisione del Consiglio di Stato che determina la non soppressione per abbattimento di JJ4; quindi, pare proprio una ripicca assurda di chi governa il Trentino».


«Questo è un primo passo per tentare di dare libertà a questo animale, che non deve pagare la crudeltà di alcuni personaggi politici. Proseguiremo la nostra battaglia in tutte le sedi possibili, per non dare adito a chi governa ora la provincia di fare ciò che vuole senza rispettare leggi e buon senso. L’orsetto è una creatura senziente che ha diritto alla sua libertà, non avendo commesso alcun “reato”; non si può tenere in gabbia un animale solo presupponendo che un domani possa fare qualcosa di non gradito» hanno aggiunto gli animalisti.

«Sono state dichiarate alcune cose, come il fatto che questo orsetto debba restare recluso perché un domani potrebbe essere pericoloso; se adottassimo queste teorie anche sugli umani non avremmo la gestione attuale del governo trentino! Quindi, si chiede una rapida liberazione dell’orsetto. In merito a questa situazione, ricordiamo che abbiamo anche lanciato una petizione che è arrivata a circa 8000 firme, in meno di tre giorni; e il nostro impegno per la libertà di questo orsetto continuerà!» hanno concluso.

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