Mondo accademico in lutto: addio al sociologo Francesco Alberoni, ex rettore dell’Università di Trento
Alla guida dell’ateneo trentino dal 1968 al 1970, si è spento all’età di 93 anni lunedì 14 agosto al Policlinico di Milano. Sociologo, giornalista e saggista, ha approfondito nei suoi studi la sociologia dei consumi, la teoria dei movimenti e le forme dell’amore. A renderlo celebre in tutto il mondo la pubblicazione di “Innamoramento e amore”
TRENTO. Il sociologo, giornalista e scrittore, Francesco Alberoni, è morto questa sera (lunedì 14 agosto) all'età di 93 anni a Milano. Alberoni si è spento al Policlinico dove era ricoverato da alcuni giorni per una complicazione sopraggiunta durante una terapia alla quale era sottoposto per problemi renali.
Laureatosi in medicina a Pavia con una tesi sulla psicologia della testimonianza, studiò psicoanalisi e poi statistica con Giulio Maccacaro. Si trasferì poi a Milano dove, come assistente di Padre Agostino Gemelli, fece importanti ricerche nel campo della probabilità soggettiva. Libero docente in Psicologia e in Sociologia, nel 1963, scrisse L’elite senza potere, una ricerca sul divismo. Poi, il primo libro italiano di sociologia dei consumi: Consumi e società e inizia lo studio dei movimenti collettivi.
Nel 1964, divenne professore ordinario di sociologia insegnando a Trento, Milano, Catania, Losanna. Nel 1968, nel libro Statu Nascenti, diede inizio al primo abbozzo della teoria dei movimenti che concluse nel 1977, con Movimento e istituzione. In quest’opera, Alberoni spiegò il processo storico come prodotto da due tipi di forze: quelle utilitarie ed economiche ed i movimenti. Nel 1979, pubblicò l’opera che lo rese celebre a livello mondiale, Innamoramento e amore, tradotto in oltre venti lingue. In seguito, approfondì lo studio dei sentimenti amorosi con i libri: L’amicizia (1984) e L’erotismo (1986) che hanno analoga diffusione.
Negli anni successivi iniziò uno studio sistematico delle forme di amore, stendendo la sua opera più completa e sistematica sull’argomento, Ti amo (1996) anch’essa tradotta in venti lingue. Riconosciuto come eminente sociologo, Per sei anni fu membro del Binational Committee Social Science Research Council-Olivetti Foundation, ricoprì il ruolo anche di presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia, presidente del CRS, presidente dell’ISTUR, Rettore dell’Università di Trento 1968 al 1970 e in seguito della IULM di Milano. Anche presidente facente funzioni del Consiglio di Amministrazione della RAI nel 2005, poi presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia. Non mancò neppure l’editoria: collaborò con Il Corriere della Sera e Il Giornale.