Raccolta fondi tra i cittadini per i migranti che vivono in strada promossa dal Centro Astalli di Trento
Il presidente dell’associazione: con 10 euro al giorno a persona è possibile garantire non solo un posto letto, ma anche un'accoglienza dignitosa fatta dalla presenza di operatori e volontari: uno spazio dove ritrovare serenità e ascolto
TRENTO. Il Centro Astalli promuove una raccolta fondi tra i cittadini per i migranti costretti a vivere in strada, in fabbriche dismesse o in edifici in stato d'abbandono. Centinaia di giovani pakistani o afghani che attraverso l'interminabile Rotta Balcanica approdano a Trento, dopo un viaggio che dura mediamente due anni, sottolinea il presidente Stefano Graiff. Il quale ricorda che il governo provinciale, "non attento a questo fenomeno, tiene pervicacemente bloccato a 700 il numero massimo di persone accoglibili nei progetti per richiedenti asilo. Se consideriamo che all'epoca della prima crisi del Nord Africa il Trentino accoglieva, attraverso un intelligente sistema di accoglienza diffusa, quasi 1600 persone, è evidente che si potrebbe fare molto di più anche oggi".
Il Centro Astalli, grazie anche al finanziamento del Comune di Trento - ricorda Graiff - "ha aperto un dormitorio permanente a Casa San Francesco (Spini di Gardolo) e uno solo invernale, dal 2022, alle scuole Ex Bellesini (Cristo Re). Il Comune di Trento ha confermato il sostegno all'iniziativa, ma stando alle disposizioni ministeriali e alle risorse disponibili può aprire i dormitori invernali solo da novembre ad aprile. Nella convinzione che non sia il freddo l'unico fattore a rendere inaccettabile il vivere in strada, il Centro Astalli ha scelto di rivolgersi alla cittadinanza e chiedere un piccolo aiuto per poter aprire il prima possibile. Non esiste un'emergenza freddo, ma un'emergenza umanità. Con 10 euro al giorno a persona è possibile garantire non solo un posto letto, ma anche un'accoglienza dignitosa fatta dalla presenza di operatori e volontari: uno spazio dove ritrovare serenità e ascolto".