Truffa dei pascoli «fantasma», la condanna di Coldiretti: «Fenomeno che danneggia le aziende e l'economia»
Contributi illeciti per 5 milioni, 13 trentini tra gli indagati. L’associazione dei coltivatori: «Noi in prima linea per combattere le infiltrazioni mafiose»
TRENTO. «Non possiamo che ribadire la nostra ferma condanna rispetto a questi gravi reati e confermare l'impegno che da anni vede Coldiretti in prima linea nel combattere il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel settore agricolo». Coldiretti del Trentino Alto Adige interviene per bocca del suo presidente Gianluca Barbacovi sull’indagine della Guardia di Finanza di Pescara in riferimento alla truffa dei pascoli 'fantasma' che riguarda cinque milioni di contributi illeciti Ue e vede 13 trentini tra i 75 indagati.
«La mafia dei pascoli - sottolinea Barbacovi - è un fenomeno criminoso che nuoce alle aziende, agli allevamenti e alla nostra economia che, ancora oggi, si riconosce nell'onestà delle aziende zootecniche che continuano una tradizione millenaria con sacrificio e passione. Un malaffare che alimenta il business delle agromafie che in Italia vale 24,5 miliardi di euro con una crescita che sembra non risentire della stagnazione dell'economia italiana e internazionale».
Coldiretti – prosegue la nota – «si batte da anni per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata anche attraverso la costituzione dell'Osservatorio nazionale sulle agromafie. Tutelare gli allevatori significa anche difendere i presidi delle montagne ed evitare lo spopolamento e l'abbandono delle zone più marginali. Inoltre malghe e pascoli sono fondamentali per salvaguardare le eccellenze e le produzioni legate alla nostra storia e alle nostre tradizioni, con risvolti positivi anche per il settore turistico».