Redditi, in Provincia il più ricco è De Col: 168mila euro
Il numero 1 della Protezione Civile supera il direttore generale Nicoletti (167mila) e il capo del personale Comper (161mila). Gender gap: solo tre le donne tra i 13 top manager
TRENTO. Gli orsi e i lupi. La Protezione civile, dagli interventi "in casa" (la Marmolada, per citarne uno) a quelli lontani (le guerra, i terremoti, le alluvioni ad esempio). E poi la gestione dei lavori per creare la Music Arena, con il maxi concerto di Vasco. Sono stati questi, riassumendo, gli impegni professionali di Raffaele De Col nel 2022, anno al quale si riferiscono i redditi che pubblichiamo nella tabella a fianco (e che proprio ieri sono stati messi online in maniera completa nella sezione trasparenza del sito della Provincia). E forse è in questi grandi impegni la spiegazione del "sorpasso": non è più, infatti, il direttore generale della Provincia il più pagato tra i manager pubblici di piazza Dante, ma è appunto il numero uno della Protezione civile.
Con 168.186 euro (reddito lordo del 2022) Raffaele De Col supera Paolo Nicoletti, che si ferma a 167.304. Sul podio c'è anche il capo del personale Luca Comper con 161.751 euro, che scalza il numero uno della sanità trentina Giancarlo Ruscitti (152.236 euro, erano stati 164.680 nel 2021).
Poi, in quinta posizione, ecco il "capoclasse", ovvero il dirigente del dipartimento istruzione Roberto Ceccato, mentre al sesto posto non c'è un dirigente generale, ma un dirigente di servizio, ovvero il capo ufficio stampa della Provincia Giampaolo Pedrotti, il cui reddito è salito dal 2021 al 2022 da 119 mila euro a quasi 145 mila: un aumento che gli garantisce quindi un posto nella top ten assoluta.
A completare appunto la classifica dei "magnifici dieci", ci sono l'avvocato Antonio Tita (anche lui "pescato" tra i dirigenti di servizio) e il "boss" dei trasporti Roberto Andreatta, che precedono Romano Masè e Sergio Bettotti. Analizzando i dati complessivi emerge con chiarezza il "gender gap": oltre a esse decisamente meno, le donne risultano anche meno pagate.
Sono solamente tre le donne presenti tra i tredici top manager provinciali. E occupano la decima, dodicesima e tredicesima posizione. Tra i 78 dirigenti di servizio, le donne sono 31 (in leggerissima crescita rispetto al 2021, quando erano 23 su 71). Ma calcolando la media dei guadagni, in entrambe le macro categorie emerge come se si è una donna si guadagna sensibilmente meno rispetto ai colleghi maschi. Si passa, infatti, da un media stipendi maschile d 143 mila euro (vertici) e 100 mila euro (servizio), a una media femminile di 120 mila (vertici) e 87 mila (servizio). La spesa complessiva per le casse pubbliche per i 91 dirigenti provinciali è stata nel 2022 di 9,3 milioni di euro, in aumento rispetto agli 8,6 milioni sborsati nel 2021, quando però il totale di "capi" era leggermente più basso (84). Ma.Lu.