Perfido, le motivazioni della sentenza sulle otto condanne: “Mafia pronta ad espandersi”
Per i giudici l’organizzazione operava per andare oltre il porfido. Lo scorso 27 luglio gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato erano stati tutti condannati: un totale di 76 anni di pene inflitte, 12 in meno rispetto a quelle chieste dai pubblici ministeri Licia Scagliarini, Davide Ognibene e Maria Colpani
LA SENTENZA Infiltrazioni mafiose nel porfido trentino: le condanne
POLITICI Fugatti: massima attenzione contro il crimine organizzato
TRENTO. Le infiltrazioni mafiose avrebbero potuto espandersi e mettere radici anche in altre attività economiche oltre a quella del Porfido, se non fossero state bloccate dalle indagini. È questo uno dei punti emersi dalle motivazioni contenute nella sentenza della Corte d'Assise di primo grado, depositata pochi giorni fa al Tribunale di Trento, su uno dei filoni del processo Perfido riguardo le infiltrazioni di stampo 'ndranghedista in Trentino.
Si era parlato di «sentenza storica» il 27 luglio scorso, quando gli otto imputati che avevano scelto il rito abbreviato erano stati tutti condannati: un totale di 76 anni di pene inflitte, 12 in meno rispetto a quelle chieste dai pubblici ministeri Licia Scagliarini, Davide Ognibene e Maria Colpani.
Ora, con le motivazioni depositate, vengono resi noti nuovi elementi. Per i giudici l’organizzazione operava per andare oltre il porfido.