Razzismo sull'autobus, Sara Ferrari denuncia: «Sconcertata, mi sono scusata io»
La deputata trentina del Pd su Facebook denuncia: “L’autista ha iniziato a chiedere a voce alta ad un ragazzo di colore se avesse il biglietto. Lo ha domandato solo a lui, non ha controllato nessun altro”
TRENTO. «Cronaca di un episodio di razzismo a Trento». Si intitola così il post della deputata del Pd Sara Ferrari, che cita la vicenda di Rosa Parks, la donna di colore che, rifiutandosi di cedere il suo posto sull'autobus a un bianco, diede inizio alla lotta per i diritti dei neri nel 1955 negli Stati Uniti. Poi il racconto.
“Arrivata in stazione da Roma verso le 17, mi dirigo all'autobus che mi porterà a casa. A un certo punto l'autista abbandona la sua postazione, si ferma a metà del corridoio centrale e grida "ehi ragazzo, ce l'hai il biglietto?". Di ragazzi ce n'erano tanti, ma tutti hanno capito che si stava rivolgendo a quell'unico studente quindicenne di colore. Il giovane ha tirato fuori dal suo zaino scolastico il tesserino studentesco e gliel'ha mostrato”.
”Non contento, l'uomo ha chiesto se lo avesse vidimato. All'assenso del ragazzo se n'è tornato alla guida del mezzo. Non ha controllato nessun altro. Tutti abbiamo visto e sentito, ma nessuno ha detto niente. Nemmeno io”.
”Sono rimasta così sconcertata dall'aggressività e dal pregiudizio cui ho assistito, che non ho saputo reagire. Poi sono andata a sedergli accanto e gli ho detto: "Mi scuso io per lui". Il ragazzo, con perfetto accento trentino, mi ha risposto: "Non preoccuparti, ci sono abituato". Ma davvero possiamo abituarci a questo? Posso immaginare che ci siano situazioni esasperanti e magari non isolate, durante un turno di lavoro di chi conduce i mezzi pubblici, ma quel grido è suonato così terribilmente, orribilmente, banalmente razzista”.