Guida Osterie d'Italia, 6 "chiocciole" trentine: ecco quali sono stati i locali premiati
Fiorenzo Varesco dell'Osteria Storica Morelli e Riccardo Bosco del Boivin soddisfatti: «Si tratta di un riconoscimento importante per il lavoro che si realizza in una osteria. Il "titolo" ha infatti una valenza maggiore rispetto ai premi delle altre guide sia per il fruitore ma anche per il ristoratore che si riconosce nei valori enunciati e che accomunano il lavoro di tante persone con storie e provenienze diverse”
TRENTO. Sono sei i locali trentini insigniti della "Chiocciola" «per la loro capacità di incarnare al meglio i valori dell'osteria dalla selezione della materia prima alla capacità di comunicare con il cliente». Nell'edizione 2024 della nuova edizione della guida Osterie d'Italia, la trentaquattresima edizione del sussidiario del mangiarbene all'italiana pubblicata da Slow Food Editore, le "Chiocciole" sono andate a sei locali molto conosciuti e apprezzati, come Maso Santa Romina a Canal San Bovo, Locanda delle Tre Chiavi a Isera, Boivin a Levico Terme, Lusernarhof a Luserna, Osteria Storica Morelli a Canezza di Pergine Valsugana, Nerina a Romeno.
In Trentino troviamo in totale 49 locali segnalati dalla guida. Tra queste le novità sono Alpenrose a San Lorenzo Dorsino, Ciasa dò Parè a Soraga in Val di Fassa, il ristorante dell'Hotel Martinelli a Ronzo Chienis e I Do Lumazi ad Albiano. Otto locali hanno invece ricevuto il riconoscimento della "bottiglia" per l'ottima selezione in carta vini e 3 locali sono stati insigniti del premio "bere bene" che riguarda la proposta di un assortimento che comprende anche distillati e cocktail.
La presentazione della nuova edizione si è svolta lunedì 23 ottobre. Prima il ricordo di Sergio Staino, scomparso sabato scorso, uno dei sostenitori di Slow Food della prima ora, e poi la presentazione condotta da Eugenio Signoroni e Francesca Mastrovito, coordinatori nazionali del progetto, e con le parole di Carlo Bogliotti, amministratore delegato di Slow Food Editore: «La guida non deve essere vista come uno strumento di giudizio bensì come un racconto, una sorta di "romanzo italiano" con più di 1.700 protagonisti sparsi in tutta la penisola».
La delegazione trentina presente al Teatro dell'Elfo, capeggiata dalla coordinatrice della redazione trentina Denise Eccher, era composta da alcuni cuochi dell'Alleanza Slow Food. «La presentazione è sempre un bellissimo evento - hanno detto Sandro e Mario Di Nuzzo del ristorante Nerina - perché è l'occasione per incontrare molti amici ed è gratificante per il lavoro svolto nell'anno anche ascoltando le parole di Carlo Petrini che portano sempre molto entusiasmo. È l'occasione di vedere il ricambio generazionale. Importanti gli scambi di esperienze che nascono e continuano poi oltre l'evento in sé».
Fiorenzo Varesco dell'Osteria Storica Morelli e Riccardo Bosco del Boivin confermano la grande soddisfazione per la giornata: «È sempre un momento per vedersi e incontrare colleghi sparsi per borghi italiani sconosciuti. Altra riflessione riguarda la "Chiocciola" che è per noi un riconoscimento importante per il lavoro che si realizza in una osteria. Il "titolo" ha infatti una valenza maggiore rispetto ai premi delle altre guide sia per il fruitore ma anche per il ristoratore che si riconosce nei valori enunciati e che accomunano il lavoro di tante persone con storie e provenienze diverse».
Ora l'appuntamento è al Muse il 28 novembre per la presentazione ufficiale della guida anche in Trentino in una serata con più di 20 osterie che presenteranno le loro pietanze al pubblico.