Giunta, le manovre di FdI per tenere fuori Francesca Gerosa
Gli accordi pre-elettorali la indicano come vicepresidente di Fugatti ed è stata la più votata del partito. Ma il deputato de Bertoldi sponsorizza Daldoss e dialoga con Cia (foto Fb)
GEROSA "Io vicepresidente, lo dice il voto dei trentini"
FUGATTI Il presidente vuole in giunta il "cerchio magico"
TRENTO. Potrebbe trovarsi molti bastoni tra le ruote Francesca Gerosa sulla strada per la conquista di un posto in Giunta, perché è vero che gli accordi pre-elettorali nel centrodestra la indicano come vicepresidente e che è stata la più votata del suo partito. Ma all'interno di Fratelli d'Italia, così come nel nuovo gruppo consiliare rischia di ritrovarsi sola, e questo potrebbe giocare contro la sua ascesa nell'esecutivo, fino a metterla persino in discussione agli occhi del presidente Maurizio Fugatti, la cui principale preoccupazione è che la sua nuova Giunta possa contare sul sostegno di tutta la maggioranza, compresi - naturalmente - i cinque voti di FdI, evitando inciampi ed eccessive fibrillazioni strada facendo.
Per di più, se potesse fare a meno di avere Gerosa al suo fianco è evidente che Fugatti non sarebbe dispiaciuto, visto che per nove mesi grazie all'ex presidente di Itea è stato tenuto sulla corda da Fratelli d'Italia. Per comprendere il clima, la dice lunga che la proposta di Gerosa di un caffè insieme agli altri quattro consiglieri eletti - Claudio Cia, Carlo Daldoss, Christian Girardi e Daniele Biada - con tanto di foto da pubblicizzare sui social per dimostrare la compattezza del gruppo, per un motivo o per l'altro, giovedì scorso sia naufragata.
Nemmeno la sollecitazione venuta addirittura da Roma, niente meno che dal segretario organizzativo Giovanni Donzelli, a farsi questa benedetta foto, è servita a mettere insieme i cinque. Il "regista" dell'operazione in corso per cercare di evitare l'incoronazione come vicepresidente e assessore di Francesca Gerosa, proposta a suo tempo come candidata presidente dal commissario Alessandro Urzì tra i malumori di molti nel partito, è il deputato trentino Andrea de Bertoldi, che è stato molto attivo nella scelta di un gruppo di candidati e nel loro sostegno in campagna elettorale, riuscendo poi effettivamente a vedere eletti almeno tre dei nomi che aveva "sponsorizzato" direttamente (Daldoss, Girardi e Biada) come ha ricordato lunedì sera, facendo infuriare il commissario Alessandro Urzì.
Certo, il deputato avrebbe sperato che i "suoi" candidati avessero un risultato migliore di Gerosa, il che avrebbe reso più facile metterla in discussione, ma in ogni caso sa che può puntare sul numero, ovvero sul fatto che questi tre più il capogruppo uscente Claudio Cia, che come è noto Gerosa non la può vedere, possano far sentire il loro peso nella decisione sulla futura Giunta. Non per nulla già lunedì scorso, a caldo, de Bertoldi aveva dichiarato: «Gli assessori devono avere tre caratteristiche: i voti, la fiducia del presidente e quella del gruppo che li esprime». Rimarcando la presenza nel gruppo di persone «con esperienza amministrativa» come «due sindaci e un ex assessore provinciale e un consigliere provinciale». Nessun riferimento a Gerosa.
Il passaggio sulla «fiducia del gruppo» che de Bertoldi definisce necessaria per l'indicazione di chi andrà in Giunta per Fratelli d'Italia è proprio quello che potrebbe boicottare l'ascesa di Gerosa a meno che, come è accaduto fino ad ora in un partito come Fratelli d'Italia, in cui alla fine a decidere sono i vertici romani, venga appunto il diktat nazionale a imporre lei come vicepresidente al di là del gradimento dei compagni del gruppo consiliare.
In questo quadro si trova un po' in mezzo il capogruppo Claudio Cia, che certo non ha mai amato Gerosa, ma non vuole rischiare che queste manovre alla fine portino all'ingresso in Giunta di Daldoss al posto suo, senza evitare magari la vicepresidenza a Gerosa. Quindi l'unico a rimanere a bocca asciutta sarebbe lui. Si è allarmato infatti perché sempre de Bertoldi ha specificato che il partito non punta alla competenza della Sanità, che Cia invece vorrebbe, ma ad altro. Il fronte anti-Gerosa, dunque non potrebbe non essere compatto, anche se certamente Cia è sostenuto dalla deputata Alessia Ambrosi, che lo ha appoggiato in campagna elettorale e detesta Gerosa. Per il capogruppo uscente, dunque, dal punto di vista personale sarebbe meglio la vicepresidenza a Gerosa e la presidenza del Consiglio provinciale per sé, rinunciando a un assessorato. Ma non è quello a cui punta per ora FdI, dove l'idea di un assessorato solo non viene contemplata. Ambrosi, come de Bertoldi, ha sostenuto anche Biada, sindaco di Campodenno, e i due deputati trentini sono "alleati" nel cercare di liberarsi al più presto del commissario Alessandro Urzì di cui non hanno condiviso la gestione, ma che è tuttora in sella e - salvo diverse disposizioni dall'alto - gestirà anche la trattativa sulla Giunta, visto che l'annunciato congresso è previsto a fine novembre. Troppo tardi.