Ospedale/Sicurezza

S.Chiara, al Pronto soccorso arriva il pulsante antiaggressione

Aumentano i casi di violenza fisica e verbale contro il personale sanitario, anche da parte di normali pazienti esasperati dalle attese. L’Azienda sanitaria corre ai ripari: pellicole antisfondamento sulle vetrate e rinforzate le porte

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TRENTO. Pulsanti anti-aggressione, un miglior sistema di videosorveglianza, chiusura degli estintori in appositi box per evitare che vengano utilizzati come armi improprie. Sono queste alcune delle misure che l'Azienda sanitaria sta mettendo in atto per aumentare la sicurezza del proprio personale in servizio presso il pronto soccorso degli adulti e quello pediatrico al S. Chiara.

Le aggressioni sono purtroppo un'emergenza alla quale il personale sanitario deve fare fronte con sempre maggiore frequenza. Violenza verbale, minacce, ma anche violenza fisica messa in atto da persone in stato di alterazione legata ad abuso di alcolici o di sostanze stupefacenti, ma anche da normali cittadini che di fronte alle attese sempre più lunghe o al rifiuto da parte dei sanitari di ricoveri o prestazioni perdono il controllo e non trovano di meglio da fare che prendersela con l'operatore che si trovano davanti.

Anche alla luce di una serie di segnalazioni arrivate negli ultimi mesi l'Apss ha deciso di rinforzare le misure di sicurezza finanziando lavori per circa 154mila euro. La novità più importante, come anticipato, riguarda i pulsanti anti-aggressione che saranno collocati nella zona del triage (quella ritenuta a maggior rischio) e nel pronto soccorso per adulti e in quello pediatrico. L'operatore vittima di un'aggressione che non riesce più a gestire la situazione, premendo il pulsante invia automaticamente un segnale d'allarme indirizzato verso altri numeri interni o alle forze dell'ordine.

Se è vero che al S. Chiara da maggio è tornato il Posto di polizia con agenti presenti per parecchie ore al giorno, è altrettanto vero che la sera e i pomeriggi delle giornate festive il presidio è chiuso. Proprio nei giorni scorsi è stata pubblicata la determina, a firma dell'ingegnera Debora Furlani, "con l'approvazione della perizia e l'autorizzazione a contrarre mediante l'esecuzione in economia degli interventi di miglioramento per il contenimento degli agiti violenti".

Oltre che i pulsanti, il piano prevede il rinforzo delle porte d'ingresso per evitarne lo scardinamento o abbattimento, il posizionamento di pellicole antisfondamento sulle vetrate e il posizionamento degli estintori in casette per fare in modo che, in preda a raptus, i soggetto violenti non possano utilizzare facilmente questi oggetti come arma impropria. Proprio pochi giorni fa, all'ospedale di Frosinone, un uomo ha intatti aggredito a colpi di estintore un medico che doveva visitarlo.Se è utopistico pensare di annullare il rischio di aggressioni, è invece possibile aumentare la sicurezza di chi lavora giorno e notte in questi ambulatori di prima linea. Questo l'obiettivo di questi lavori che saranno realizzati nell'arco delle prossime settimane, appena sarà individuata la ditta. P.T.

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