Nuova giunta, assessorati e cariche: il malessere dentro il Patt, a chi tocca una poltrona prestigiosa?
Il via libera a Gerosa complica le cose, perché ora Fugatti ha da accontentare la Lista Fugatti, ma anche le stelle alpine. E in casa autonomista c’è il caso Marchiodi, il segretario non eletto da «recuperare»
TRENTO. Chiusa - per ora - la diatriba con Fratelli d'Italia, si riaccende lo scontro interno al Patt.
Il presidente Maurizio Fugatti l’altra sera ha convocato tutti i consiglieri di maggioranza per una riunione nel palazzo della Provincia, in vista della seduta del consiglio provinciale nella quale era prevista l'elezione del presidente (è saltato tutto per l’ennesima volta). Ma dalla riunione, alla quale erano tutti presenti, non è uscito l'accordo su un nome da proporre, perché la vicepresidenza della giunta a Gerosa ha aperto nuove partite sul fronte degli alleati: il Patt e la Lista Fugatti, entrambi in attesa di un riconoscimento adeguato.
È evidente, infatti, che l'assessore Achille Spinelli, leader della Lista Fugatti, ha dovuto rinunciare alla vicepresidenza della Provincia e quindi serve una compensazione. Lo dice chiaramente lo stesso Spinelli nel suo primo commento alla decisione del presidente Fugatti: «Sono lieto di poter contribuire alla soluzione di questa vicenda rinunciando alla vicepresidenza, incarico non a caso mai da me esibito in questi giorni e a cui non ho mai attribuito importanza semplicemente perché a mio avviso poca ne ha. Da parte mia, peraltro, - aggiunge Spinelli - la vicepresidenza non è mai stata richiesta, non è mai stata un tema e dunque in questo senso non è nemmeno da considerare una rinuncia. Ringrazio comunque il presidente Fugatti per la grande fiducia sempre dimostrata. Ma in questo momento voglio guardare al riconoscimento del risultato elettorale della Lista e alla valorizzazione del ruolo dei suoi eletti all'interno delle istituzioni, anche fuori dalla giunta provinciale».
E infatti si parla della presidenza del consiglio provinciale per Claudio Soini, ex sindaco di Ala, come adeguata compensazione della rinuncia alla vicepresidenza. Non ci sarebbero problemi se il nome in un primo tempo proposto dal Patt, Maria Bosin, si facesse da parte, anche in forza del fatto che le Stelle alpine possono puntare ad avere ora - con questa occasione insperata della rinuncia di FdI a un posto - ben due assessori in giunta. Il segretario del partito, Simone Marchiori, che non è consigliere perché non è stato eletto, potrebbe essere nominato, infatti, come assessore esterno, aggiungendosi a Mario Tonina, come si era ipotizzato nella prima fare delle trattative per la Giunta e tenendo conto degli impegni pre-elettorali presi da Fugatti a valorizzare gli autonomisti.
Con il decreto del 17 novembre era andata diversamente. Quindi, prima che cambiassero di nuovo le carte in tavola, Marchiori si era impegnato con l'ex sindaca di Predazzo Bosin a sostenere la sua candidatura alla presidenza del consiglio provinciale. E lei adesso, che è a un passo da questa nomina, non vorrebbe rinunciarvi. Il tutto sta creando un problema interno alle Stelle alpine, senza contare l'insoddisfazione di Walter Kaswalder, che anche rischia di non ottenere nessuna carica.