Postino accumula in auto lettere non consegnate: assolto perché era sotto stress e non conosceva la zona
Era stato trasferito da Roma a una vallata del Trentino e subito impiegato nelle consegne, con la doppia difficoltà di non conoscere il territorio e di far fronte a problemi di organizzazione interni. La corrispondenza inevasa era conservata nella vettura delle Poste: caduta ogni accusa, il dipendente è stato spostato a mansioni di ufficio
TRENTO. Da Roma al Trentino, subito "in strada" con la doppia difficoltà di non conoscere il territorio e di far fronte a problemi di organizzazione interni. Non sono state settimane facili per un portalettere che da ottobre a dicembre 2021 ha lavorato in una valle della provincia, in una situazione di forte stress che è stata accertata dal suo medico curante. E intanto la posta non consegnata si accumulava nel bagagliaio dell'auto di servizio.
La scoperta delle buste "in giacenza" gli è costata la denuncia per sottrazione di corrispondenza, contestazione che si è concretizzata in un decreto penale di condanna a cui l'uomo si è opposto. Martedì, davanti al gip Enrico Borrelli, è arrivato il proscioglimento. L'avvocata Lara Battisti, che ha difeso l'imputato nel procedimento, attende i 90 giorni previsti per il deposito della sentenza per leggere le motivazioni.
L'accusa, dunque, è caduta. L'uomo, quarantenne dipendente di Poste Italiane, non riuscendo a raggiungere tutti i destinatari nei giorni stabiliti aveva accumulato un ritardo nelle consegne.
Un pacco di lettere non distribuite era stato trovato nell'auto di servizio da un collega che lo ha sostituito in un periodo di malattia. Era dunque scattata nei confronti dell'uomo la denuncia da parte di Poste Italiane, oltre che l'avvio di un procedimento disciplinare. Dopo aver effettuato accertamenti interni, l'azienda ha preso un solo provvedimento nei confronti del dipendente, ossia il cambio di incarico da portalettere ad addetto a ufficio.
Niente sospensione o licenziamento, a fronte anche del certificato medico che attestava uno stato di forte stress. Dal punto di vista penale la difesa ha evidenziato che non c'è stata né distruzione né distrazione della corrispondenza, in quanto le buste non consegnate (quelle non urgenti a parere del portalettere, ad esempio riviste e pubblicità) erano conservate nella vettura delle Poste. Ma. Vi.