Migranti, bufera sull'intesa del governo Meloni con Tirana: la Corte costituzionale albanese sospende il voto
Slitta la procedura parlamentare prevista domani sull'accordo di delocalizzazione di richiedenti asilo siglato il mese scorso dalla premier e dal primo ministro Edi Rama. A Roma duri commenti dall'opposizione: "Altra figuraccia mondiale per il governo Meloni. Lo spot elettorale rischia di non andare in onda"
PROGETTO Centri di detenzione italiani in Albania per i migranti, opposizioni contro Meloni
ROMA. La Corte costituzionale albanese ha annunciato la sospensione delle procedure parlamentari per l'approvazione dell'accordo Rama-Meloni sui migranti, prevista per domani. La Corte è stata chiamata in causa da due ricorsi presentati separatamente dal partito democratico albanese e altri 28 deputati schierati a fianco dell'ex premier di centrodestra Sali Berisha.
L'inedito accordo sulla delocalizzazione dei richiedenti asilo giunti in Italia era siglato nel novembre scorso dalla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e dal primo ministro albanese, Edi Rama.
La leader della destra ha parlato di un'intesa con l'Albania per realizzare in quel Paese dei centri di detenzione per richiedenti asilo arrivati in Italia. I migranti sarebbero dunque intercettati in Italia e quindi trasferiti interritorio albanese, in strutture di detenzione gestite da Roma, nelle quali si attenderebbe l'esito delle domande di asilo. Secondo le intenzioni del governo, questi centri dovrebbero essere funzionanti dalla prossima primavera.
Nel ricorso si sostiene però che l'intesa viola la Costituzione e le convenzioni internazionali alle quali l'Albania aderisce. Ciò comporta che la ratifica parlamentare dell'accordo sia sospesa fino a quando la Corte non si esprimerà con una sentenza, per la quale ha tempo tre mesi.
Da varie parti il progetto italiano è stato criticato anche per quanto riguarda la compatibilità con le norm,e che regolano il diritto di asilo, peraltro previsto anche dalla Costituzione italiana. Altre critiche hanno riguardato gli aspetti logistici che renderebbero farraginosa se non impraticabile la gestione di detenuti in attesa di risposta, con un continuo andirivieni fra Albania e Italia anche delle medesime persone in forza del loro diritto all'assistenza legale in Italia, Paese di primo arrivo cui hanno chiesto l'asilo.
"È un'altra figuraccia mondiale per il governo di Giorgia Meloni. Quell'accordo è una vergogna, bene che anche in Albania ci vogliano pensare", commenta Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.
"Lo spot di Giorgia Meloni rischia di non andare in onda: l'Alta corte albanese ha sospeso la ratifica di un accordo inutile e costoso per l'Italia", dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. "Venduto in un primo tempo come risolutivo per limitare gli sbarchi sulle nostre coste, alla fine si è rivelato per quello che è. Ovvero uno stratagemma propagandistico di una presidente del Consiglio in difficoltà, inutile per il numero dei migranti ospitato, onerosissimo per il personale e le risorse mobilitate. Ora ci penserà la corte albanese", conclude.
"L'Alta Corte albanese sospende la ratifica dell'accordo Meloni-Rama e si dà tre mesi per decidere. Come già dimostrato dall'esito dell'accordo tra UK e Ruanda, quando prendono scorciatoie rispetto ai principi del diritto internazionale, i nodi presto o tardi vengono al pettine", scrive su X il senatore di Italia viva, il centro, Renew Europe Ivan Scalfarotto.