Consiglio provinciale, lo sfogo di Kaswalder contro Marchiori: «Io eletto con 1800 voti, a testa alta»
Senza mai nominare il nome del suo segretario di partito, l’ex presidente del Consiglio carica a testa bassa: «Ha imparato da Panizza? Beh, io invece da Silvius Magnago»
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TRENTO. Sono riemerse in consiglio provinciale - negli interventi dei consiglieri di centrodestra sulla relazione di legislatura - le tensioni in maggioranza che hanno accompagnato la travagliata composizione della Giunta. L'intervento più sorprendente è stato quello del consigliere autonomista Walter Kaswalder, che pur senza citarlo ha attaccato il segretario del Patt, Simone Marchiori, neoassessore esterno a casa, patrimonio e autonomia.
Lo ha preso di mira per aver dichiarato che fino al giorno stesso della nomina non sapeva che sarebbe diventato assessore, invece: «Si sapeva benissimo». E sul fatto che Marchiori ha dichiarato di aver imparato molto da Franco Panizza, Kaswalder ha detto: «Io ho fatto politica con Silvius Magnago e mi ha insegnato onestà, sincerità e dignità. Mentre qui l'ipocrisia si taglia con il coltello e la dignità non si compra in negozio».
Poi l'ultimo affondo sul fatto che Marchiori è diventato assessore senza essere stato eletto: «Io ho la dignità che mi è data dai 1800 elettori che mi hanno eletto». E ha chiuso: «Mi adeguo, ma ci tenevo a dirlo».
Infine, sul Not ha proposto di riconsiderare la collocazione fra Trento e Rovereto, Si è tolto qualche sassolino dalla scarpa anche Claudio Cia, assessore per una settimana e ormai ex FdI, che rivolto a Fugatti ha detto: «Per 50 giorni ci siamo avvitati nostro malgrado. Ma un partito che vuole romanizzare il Trentino diventa incompatibile con la sensibilità dei trentini. Abbiamo il dovere di difendere l'autonomia dalle ingerenze di chi non è trentino. E lei presidente lo ha fatto».
Cia ha anche punto Gerosa sulla gestione dei grandi carnivori, perché proprio lei aveva definito «inadeguato» Fugatti.
Carlo Daldoss (FdI) nel suo intervento sul clima in maggioranza invece ha detto: «Non neghiamo che qualche problemino c'è stato, ma ce lo siamo lasciato alle spalle. La nostra è una presenza di stimolo per la maggioranza e la Giunta». Ha concordato con chi ha sostenuto la necessità del Trentino di porsi nei confronti di Roma in modo autonomo ma ha aggiunto «è innegabile che una convergenzapolitica tra livelli istituzionali aiuta».