Pagano la caparra online, ma l'hotel di Campiglio non esiste: almeno quindici clienti truffati
La «banda» chiede un acconto su una carta prepagata in cambio di un consistente sconto. Ma incassati i soldi, si volatilizza. E c’è anche una truffa agli hotel con la prenotazione fasulla e la richiesta di annullamento
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MADONNA DI CAMPIGLIO. Non ci sono solo la "case-vacanza fantasma", ossia le abitazioni per turisti proposte on line a prezzi vantaggiosi e che in realtà non esistono. La nuova frontiera dei truffatori sono gli "hotel fantasma" pubblicizzati su piattaforme internazionali (i siti coinvolti sono del tutto estranei al raggiro).
Sono almeno tre le strutture inesistenti che sono comparse nelle ultime settimane sul sito Booking fra gli alberghi di Madonna di Campiglio con posti liberi per il periodo delle feste. La "Perla delle Dolomiti" come Cortina e Courmayeur: i truffatori sfruttano la celebrità dei posti frequentati dai vip per mettere a segno i loro colpi, utilizzando foto rubate di strutture di lusso esistenti in altre zone d'Italia o del mondo, attraverso descrizioni accattivanti dei servizi ma completamente inventate, e indirizzi - quelli sì - esistenti e che nella realtà corrispondono ad altri hotel o a case private. I nomi delle strutture fantasma, fra l'altro, ricordano quelli di note catene dell'ospitalità d'élite.
Per far abboccare i clienti, i truffatori utilizzano l' "arma" dello sconto: non solo il prezzo accattivante proposto sul sito, ma un ulteriore ribasso se parte dell'accordo viene fatto "in nero". La prima parte del contatto fra cliente e struttura avviene in maniera trasparente attraverso la mediazione della piattaforma: la persona interessata alla vacanza prenota il soggiorno e Booking "gira" i dati all'hotel. Da questo passaggio in poi entrano in scena i truffatori, che propongono al cliente un forte ribasso sul prezzo finale se mandano un acconto accreditandolo su carta prepagata. La richiesta proviene dalla finta direzione dell'hotel.
Alcuni clienti, con il miraggio del risparmio, hanno effettuato la ricarica, da un minimo di 200 euro ma anche 500 euro o più; altri non si sono per nulla insospettiti neppure alla richiesta di effettuare il bonifico su una banca di Napoli. Il risultato per tutti è che i loro soldi sono spariti senza alcuna conferma del viaggio. Pensavano di essere stati furbi risparmiando diverse centinaia di euro e al contempo aggirando Booking (anche la piattaforma per certi aspetti è parte lesa), invece sono stati truffati da persone che si sono rivelate ancor più scaltre. Gli annunci sul web sono spariti grazie all'intervento dei carabinieri, che proseguono le indagini su questo nuovo fenomeno.
Come succede nella maggior parte dei raggiri on line, le carte prepagate sulle quali transitano i soldi delle vittime sono state subito svuotate e risultano intestate a prestanome; anche i cellulari da cui partono le chiamate hanno sim che non appartengono ai responsabili del raggiro ma a gente che, nel migliore dei casi, è irreperibile perché senza fissa dimora. Solo nella zona di Campiglio sono una quindicina le denunce presentate ai carabinieri in pochi giorni sia per hotel fantasma che per le case-vacanza inesistenti pubblicizzate su altre piattaforme web.
Interviene anche l'Apt di Campiglio che attraverso il proprio sito consiglia ai turisti di prenotare il soggiorno affidandosi «ai canali o ai contatti diretti delle strutture partner dell'Azienda per il turismo».
Non solo i turisti, anche gli albergatori devono prestare molta attenzione a non incappare nella truffa. C'è infatti chi, via e-mail, contatta direttamente le strutture per prenotare una stanza per due settimane e, se c'è la disponibilità, allega in una seconda e-mail documenti e carta di credito. «Abbiamo avuto una decina di contatti di questo tipo attorno a Capodanno - spiega Mariagrazia Risatti dell'hotel Cime d'oro - Le e-mail sono scritte in un inglese non corretto, probabilmente utilizzando un traduttore automatico. Inoltre gli indirizzi sono particolari, pieni di cifre. In questi casi rispondo di prenotare attraverso il nostro sito».
L'obiettivo dei truffatori? Pagare subito con carte di credito clonate o rubate per poi disdire e farsi accreditare l'importo su altro conto corrente. Gli albergatori rischiano di rimetterci non solo l'importo ricevuto come caparra o pagamento, importo che viene fermato subito dalla banca quando si scopre il furto o la clonazione della carta di credito, ma perderebbero anche i soldi del rimborso al cliente per la disdetta.