“Scintilla alchemica”, il sogno spezzato di Ester: «Voglio prendermi cura degli altri»
Per 15 anni aveva lavorato come operatrice socio-sanitaria, poi la sfida: uno studio olistico «per portare benessere»
I FATTI Ester Palmieri uccisa dal compagno Igor Moser
REAZIONI Ianeselli: “Il pensiero ai tre figli piccoli rimasti orfani e ai familiari”
TRENTO. «Chi sono? Bella domanda! La risposta può sembrare semplice ma non lo è affatto». Sono queste le prime parole che Ester Palmieri, nata a Cavalese nel 1986 e cresciuta in Valfloriana (Valle di Fiemme), aveva utilizzato per la descrizione autobiografica con cui lasciarsi conoscere dai clienti che avrebbero scelto di varcare la soglia del suo neonato studio olistico «Scintilla Alchemica», situato nella frazione di Casatta di Valfloriana.
“Avrebbero”, perché l’operatrice socio-sanitaria fiemmese (divenuta operatrice olistica) non potrà mai più accoglierli con la passione lavorativa che la caratterizzava sull’uscio del luogo in cui stava dando vita a un nuovo percorso personale: oggi, giovedì 11 gennaio, è stata uccisa in casa dal compagno Igor Moser (46 anni), dal quale si stava separando. L’uomo, dopo averla strappato all’affetto dei suoi cari e, soprattutto, dei loro tre figli (di età compresa tra i 5 e i 10 anni), si è tolto la vita in un fienile di proprietà nel vicino comune di Castello di Fiemme.
Appassionatasi da bambina all’arte, alla musica, all’estetica e, dunque, alla bellezza che racchiude tali ambiti, ha frequentato la scuola Armida Barelli di Levico Terme, seguendo poi gli studi per divenire operatrice socio-sanitaria e lavorare nel mondo sociosanitario per 15 anni. «Il periodo del covid lavorativamente mi ha scosso molto – raccontava sul sito web della sua attività - proprio dopo un’attenta riflessione personale ho avuto la consapevolezza che dovevo cambiare strada. Un percorso personale e profondo mi ha aiutato a superare gli ostacoli e capire chi sono veramente e cosa voglio fare da grande».
Comincia così, dalla ragione dell’esigenza di un nuovo itinerario per sé stessa e per chi amava, la descrizione di una donna «con l’ambizione di crescere e migliorare». Mamma di «tre splendidi bambini e compagna di vita di Igor, il padre dei miei cuccioli, amo prendermi cura degli altri e portare benessere». Tra un post e l’altro sui suoi profili social, Ester sapeva trasmettere l’attenzione rivolta a chi la circondava quanto la stretta connessione con l’appagamento derivante dai massaggi, da lei descritti come «qualcosa di più profondo che delle semplici e sterili manovre. Un tocco di energia, cuore e anima. Una piacevole alternativa alla vita frenetica, mettendo in pausa i pensieri e i problemi quotidiani e ricaricando l’organismo. Anche un metodo di prevenzione».
Il 3 gennaio, una settimana fa, aveva elencato sul suo profilo Instagram i propositi del nuovo anno, augurando benessere e «vita» a coloro che ne seguivano il percorso. Quella vita che ora, a causa dell’uomo che aveva amato, non potrà più respirare in lei. Il 2024 sarebbe stato dedicato al volersi bene perché, come scriveva, «ho deciso di volermi molto bene».
Lontana dal caos cittadino, era legata al «paradiso tranquillo, ancora incontaminato» della sua Valfloriana: «qui ho deciso di rafforzare le mie radici, di crescere i miei figli e di investire sul mio lavoro». Tante idee e l’innata voglia di continuare ad imparare tecniche nuove – dalla cristalloterapia arcaica alla bioginnastica – per aiutare chiunque ad alimentare la propria energia interiore capace, come sottolineava spesso nei reel, di guarire e rafforzare l’animo.
Oggi, a pochi giorni dalla lista degli obiettivi annuali, il sorriso di Ester Palmieri potrà essere ammirato soltanto negli scatti e nelle parole cui dedicava amore, tempo e pienezza di senso. Quel senso della vita che cercava e ricercava nelle piccole cose, dai giochi con i figli alle sedute con i pazienti. Quel senso che, sempre oggi, a tutti e tutte noi sfugge un po’ di più rispetto a ieri, di fronte all’ennesimo femminicidio che ha tarpato le ali e mozzato il respiro a una donna.