Processo a Tateo e Mereu: chiedono il rito abbreviato per la vicenda Sara Pedri, e contrattaccano
Presentata una perizia di ben 36 mila pagine sui messaggi whatsapp e sui post social della giovane ginecologa scomparsa: «Il malessere non era dovuto al lavoro al Santa Chiara»
TRENTO. E’ proseguito questa mattina – venerdì 12 gennaio 2024 – il processo a carico dell’ex primario di ginecologia del Santa Chiara e della sua vice. I legali di Saverio Tateo e Liliana Mereu, indagati per maltrattamenti in concorso e in continuazione nel caso Sara Pedri, hanno chiesto il rito abbreviato.
Oggi in aula la difesa ha anche depositato nuovi elementi, «frutto di una lunga indagine difensiva», come ha spiegato il legale di Tateo, avvocato Salvatore Scuto. All’interno del fascicolo, anche una perizia psichiatrica sui messaggi whatsapp ed i post social della trentenne ginecologa originaria di Forlì scomparsa il 4 marzo 2021 in Val di Non dalla quale, secondo gli avvocati, sarebbe emerso che il malessere di cui soffriva la ginecologa non sarebbe riconducibile all’ambiente del reparto dell’ospedale di Trento, ma da una situazione di disagio pregressa.-
Sono ben 36 mila pagine di pdf di perizia basata sul contenuto di messaggi vocali, messaggi sui social e altri file contenuti nel computer portatile di Sara.
Gli avvocati della parte civile, invece, ricordano che sulle stesse basi è stata prodotta già da tempo un’altra perizia psichiatrica, che dimostrerebbe come la situazione di Sara fosse invece legata all’ambiente lavorativo del reparto del Santa Chiara.
Il Gup ha inoltre accolto la richiesta della madre di Sara Pedri, Mirella Santoni, di costituirsi parte civile.
Mereu e Tateo, saranno chiamati a comparire rispettivamente i prossimi 18 marzo e 19 aprile di fronte al Giudice dell’udienza preliminare (Gup)