Pampeago, sciatore insegue un lupo che si schianta contro le reti: l'Enpa presenta denuncia in Procura
Tutto è ripreso in un video, ormai virale sui social: l'animale selvatico nella fuga disperata finisce violentemente contro le protezioni a bordo pista. Dall'Ente nazionale protezione animali la richiesta che il responsabile sia identificato e punito, appello ai forestali trentini affinché trovino il lupo e ne verifichino le condizioni di salute
TRENTO. L'Ente nazionale protezione animali scende in campo dopo un incredibile episodio testimoniato da un video diventato virale in questi giorni sui social: sulle piste da sci di Pampeago, in val di Fiemme, uno sciatore insegue e presumibilmente lui stesso filma con una action cam, un lupo che cerca disperatamente di scappare e alla fine si schianta contro le reti di protezione.
«Maltrattamento di animali e uccisione di animali - spiega l'Enpa in una nota stampa - sono queste l’ipotesi di reato (articolo 544 ter e 544 bis) contenuta nella denuncia contro ignoti presentata alla Procura di Trento in seguito al folle inseguimento di cui è stato vittima un lupo, braccato da uno sciatore sulle piste della val di Fiemme.
Il fatto - prosegue l'Enpa - è stato documentato da un video (con tutta probabilità girato dallo stesso sciatore) che in breve tempo ha fatto il giro dei social e della rete.
Dalle immagini si vede il povero animale fuggire all’impazzata dal suo aguzzino, fino ad urtare le barriere di sicurezza che delimitano la pista. A destare preoccupazione sono soprattutto le condizioni di salute del povero lupo, che potrebbe essere rimasto ferito – anche gravemente – in seguito all’impatto.
Ci appelliamo al Corpo forestale del Trentino affinché sia fatto il possibile per trovare l’animale e sincerarsi delle sue condizioni, assicurando che gli siano fornite tutte le cure necessarie».
Intanto, la denuncia presentata dall’associazione dovrebbe dare impulso alle attività di indagine, permettendo di arrivare all’identificazione dello sciatore.
«Questi - spiega ancora l'Enpa - rischia una condanna per maltrattamento di animali (reclusione da 3 a 18 mesi, o multa da 5 mila a 30 mila euro), ma la sua posizione potrebbe aggravarsi. Infatti se l’animale dovesse morire a causa delle ferite riportate nell’impatto, l’inseguitore potrebbe essere condannato anche per uccisione di animali (reclusione da 4 a 24 mesi)».
Secondo l'assoziazione animalista, «quanto accaduto in val di Fiemme non è purtroppo un episodio isolato. Sono ormai numerosissimi i casi di animali selvatici, lupi e orsi soprattutto, inseguiti da automobili, foraggiati o attirati per scattare selfie, uccisi con trappole, presi a fucilate.
È evidente che, proprio a causa dei nostri comportamenti scellerati, siamo noi a costituire un pericolo per i selvatici e non loro per noi. Per questo è fondamentale che non venga assolutamente declassato il livello di protezione accordato a queste specie dalle norme nazionali ed europee. E che venga fermato ogni tentativo della Provincia di autorizzare per legge gli spari contro orsi e lupi», conclude il sodalizio protezionista.