Il racconto / Il viaggio

Treno della Memoria: un viaggio negli orrori della storia/4

Destinazione Auschwitz per un folto gruppo di studenti dell'Itt Buonarroti: sono loro stessi, grazie a una vera e propria redazione organizzata con la prof Maria Pingitore, a raccontarci questo percorso, così straordinario e difficile
GIORNO 1 La partenza
GIORNO 2 Berlino
GIORNO 3 Ancora Berlino

GIORNO 4: VIAGGIO E ARRIVO A CRACOVIA

Siamo partiti alle 5.30 diretti a Cracovia, dove soggiorneremo 3 notti.  L’alba ci ha svegliati sul pullman. Alba a cui a Trento non siamo certo abituati.  (Foto 1) L’arrivo è previsto per le 15:00 e dopo esserci sistemati in ostello, ci siamo avviati per una “passeggiata teatralizzata” per il centro storico di Cracovia, città con una piazza estesissima.

Nel lungo viaggio per Cracovia abbiamo ripensato all’esperienza di ieri al Campo di Ravensbrueck. 

Ci siamo confrontati su quanto ci ha raccontato la guida. Le prime impressioni sono state raccolte ieri, ma oggi abbiamo approfondito il confronto.

La redazione di oggi raccoglie le voci degli studenti delle due quarte Csa e Aua con questa suggestione: Cosa vi ha colpito maggiormente del Campo? È stata una visita importante?

Risposte: è stata una visita interessante, educativa. Ci ha coinvolti e fatto interessare alla storia. E’ stato sorprendente immaginare che in un campo ci fossero solo donne e considerate anche incapaci di scappare, infatti non c’era il filo spinato sulle alte mura.

È stato toccante immedesimarsi nelle persone all’interno del campo e capire come sopravvivevano, a volte anche solo grazie alla solidarietà di alcuni. Certo, non si può dire “vivevano”. Vedere tutte quelle pietre laviche, perciò nere, rendeva lugubre il silenzio intorno e si immaginavano perfettamente le marce forzate e i forni crematori: si immaginava facilmente la cenere. Non sapevo che le aziende tedesche sfruttassero questa manodopera gratuita per guadagnare e fare soldi. Il laghetto intorno al campo… oggi? Frequentato per attività sportive e per praticare la pesca. Qualcosa non ci torna in questo concetto, ma ci penseremo.

Cosa mi è rimasto più impresso? Il museo con gli oggetti che appartenevano a quelle persone, le ho immaginate vive. Mi ha colpito molto il piazzale principale dove le persone si trasformavano in non persone. Ho imparato quanto è comodo essere indifferenti, allora come oggi di fronte alle guerre attuali. Mi è rimasto impresso il racconto dell’appello: è stato definito come una tortura tanto era la sofferenza e relativa casualità di morire o no.

Tra una riflessione e l’altra, un gioco da tavolo e della musica, arriviamo a Cracovia dove ci sistemiamo in un ostello più spazioso di quello di Berlino.

Subito dopo abbiamo partecipato in centro ad  una “passeggiata teatralizzata”: cosa è stato veramente? In 4 momenti, in diverse piazzette/angoli del centro storico, abbiamo sentito sulla nostra pelle la storia del Terzo Reich.

L’esperienza teatrale ci ha coinvolto, lasciandoci forti emozioni. Ci siamo sentiti coinvolti anche per l’originalità dell’esperienza. Rifletteremo ancora su quanto vissuto in questo centro storico. Una voce fuori campo si chiede se è stato opportuno urlare in città il Reich e il Nazismo nel corso dell’attività. Non è stata una mancanza di rispetto verso una città che quella storia ha sofferto?

Parlando e camminando, abbiamo avuto modo di vedere anche questo centro storico che è piaciuto di più a tutti noi rispetto a Berlino. Certo, la dimensione più contenuta e armonica di questa città, ci fa sentire più a casa. Molti giovani passeggiano, più che a Berlino.

Andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme in un locale tipico e riposeremo in attesa di un’altra grande giornata: la visita alla famosa fabbrica di Schlinder, sì il soggetto del famoso film Schindlerlist.  A domani.

La redazione di oggi: Camilla 4^CSA, Giacomo e Tommaso 4^AUA

 

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