Il Trentino abbraccia il popolo ucraino: “Sempre con voi, non sarete mai soli”
Oleksandra Kalapac (Rasom) ha voluto ringraziare i trentini “che ci hanno accolti e hanno fatto tantissimo per noi” e per l’Ucraina che resiste da 10 anni alla prepotenza russa. Il suo invito a tutti noi è quello di non farsi ingannare dalla potente macchina della propaganda russa, in azione anche nel nostro Paese
FOTO A Trento in tanti al corteo a 2 anni da invasione Ucraina
TRENTO. “Slava Ucraini!” “Heoryam Slava!”. Commossi, orgogliosi, sofferenti, si sono salutati e incoraggiati così, oggi a Trento, i tanti cittadini dell’Ucraina in guerra, che - fasciati della bandiera giallo-azzurra - hanno dato sostanza alla manifestazione per il sostegno alla terra aggredita esattamente due anni fa dalla Russia di Putin. In mattinata l’associazione EUcraina di Gianni Kessler e Paolo Ghezzi ha dato vita a una intensa e affollata conferenza-dibattito a più voci, presente l’inviato di guerra Domenico Quirico.
Nel pomeriggio poi, davanti al palazzo della Regione, gli ucraini in semicerchio hanno osservato un minuto di silenzio per i caduti, hanno poi fatto risuonare e cantato l’inno nazionale, infine hanno ascoltato le voci delle associazioni mobilitate: la stessa EUcraina e quelle degli ucraini in Trentino: Aiutiamoli a vivere e Rasom.
Dopo la vicesindaca di Trento Elisabetta Bozzarelli, che ha invocato una “pace giusta” per il Paese ex sovietico, è stato il presidente del Consiglio provinciale a rappresentare dal versante istituzionale il sostegno dei trentini alla causa ucraina e per la pace.
Claudio Soini – che ha concesso il patrocinio della Presidenza alla manifestazione odierna – ha ricordato che poco dopo la terribile alba del 24 febbraio 2022, quando i tank di Putin mossero oltre il confine, il Consiglio provinciale volle approvare una mozione unitaria, che incoraggiava il Governo italiano a dispiegare ogni risorsa per un superamento del conflitto armato e per la ripresa del dialogo diplomatico. Il testo sosteneva poi la Giunta provinciale nello sforzo di attivare tutti gli strumenti possibili per garantire assistenza ed aiuto ai profughi ucraini. E invitava a partecipare alle azioni di solidarietà nazionale ed internazionale, in favore di tutte le vittime di questa incredibile violenza che lacerava il cuore dell'Europa. Soini ha ricordato che la mozione fu subito ascoltata dalla generosa macchina della solidarietà trentina, quella che ci è valsa quest’anno il titolo di Trento capitale europea del volontariato.
“E’ un impegno – ha detto il presidente in piazza Dante – che deve continuare e che le istituzioni sorreggeranno ancora convintamente, nella speranza che vengano smentite le fosche previsioni di tempi molto lunghi per il conflitto ucraino”.
Anzhela Kotyk di Aiutiamoli a vivere ha fatto sapere ai trentini che si è appena conclusa una spedizione di preghiera a Lourdes e che in queste settimane ci si sta muovendo per riuscire ad allestire e spedire a Kiev un nuovo camion-ospedale, per il quale si stanno raccogliendo offerte.
Oleksandra Kalapac (Rasom) ha voluto ringraziare i trentini “che ci hanno accolti e hanno fatto tantissimo per noi” e per l’Ucraina che resiste da 10 anni alla prepotenza russa. Il suo invito a tutti noi è quello di non farsi ingannare dalla potente macchina della propaganda russa, in azione anche nel nostro Paese.
Molto espliciti i due alfieri di EUcraina. L’ex consigliere provinciale Paolo Ghezzi ha auspicato che al più presto l’Ucraina entri a far parte dell’Unione europea e del suo perimetro di diritti e libertà. L’ex presidente del Consiglio provinciale Gianni Kessler – appena tornato da Donjetsk e Kiev – ha scandito “Ucraina non sei sola, il Trentino non ti lascia sola”. E ha detto che occorre resistere fino alla sconfitta di Putin e alla pace.