Per i trentini un miliardo in più in tasca: meno soldi sui conti, raddoppiano i Titoli di Stato
In Trentino l'incremento del totale del denaro lasciato sui conti correnti e di quello investito a dicembre 2023 sfiorava i 19 miliardi di euro, 949 milioni in più di 12 mesi prima. L'incremento è stato quindi del 5,3 per cento
TRENTINI Un tesoro che in banca vale oltre 22,5 miliardi di euro
TRENTO. Che i trentini siano ontologicamente più simili alle formiche che non alle cicale non lo scopriamo certo oggi. Ora, però, abbiamo la conferma che - specialmente in fasi non facili del ciclo economico - si preferisce limitare i consumi per non intaccare il proprio salvadanaio e, anzi, cercare di incrementarlo per momenti che potrebbero diventare ancora più difficili.
L'analisi sui risparmi degli italiani realizzata dalla Fabi, il sindacato autonomo dei bancari, dice proprio questo. Meno liquidità sui conti correnti, propensione al risparmio intatta, ma ricerca di maggiori rendimenti anche a costo di rischi più elevati.
Nel corso del 2023 la ricchezza finanziaria delle famiglie è cresciuta di quasi 80 miliardi ed è arrivata a quota 5.216 miliardi, l'1,5 per cento in più di fine 2022.
«La ricchezza finanziaria delle famiglie, cresciuta di 500 miliardi dal 2019 al 2023, nonostante il Covid e l'inflazione alle stelle, resta un asset fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico del Paese: equivale a due volte e mezzo il pil italiano e corrisponde a quasi il doppio rispetto al nostro debito pubblico» spiega il segretario nazionale Fabi Lando Sileoni.
In Trentino l'incremento del totale del denaro lasciato sui conti correnti e di quello investito a dicembre 2023 sfiorava i 19 miliardi di euro, 949 milioni in più di 12 mesi prima. L'incremento è stato quindi del 5,3 per cento.
A Bolzano la crescita è stata di un miliardo, ma partendo da una cifra più alta, 21,1 miliardi, l'incremento percentuale è leggermente inferiore, attorno al 5 per cento.
La lunga stagione di inflazione e tassi di interesse non frena l'attitudine al risparmio degli italiani in generale, e dei trentini in particolare, ma ne rilancia la fiducia e gli investimenti finanziari. Proprio questo emerge con forza osservando la tabella a destra: oltre all'alta propensione al risparmio, il 2023 ha visto i trentini andare alla ricerca di forme di investimento del loro denaro che potessero in qualche modo fare fronte alla corsa dell'inflazione "brucia-risparmi".
Ecco allora che i saldi sui conti correnti sono diminuiti di oltre 570 milioni di euro, con un travaso verso forme più remunerative, come per esempio i Titoli di Stato. I quali, a fronte di rendimenti in crescita per via della salita dei tassi, hanno visto un incremento dell'86,1 per cento, passando da 1,2 miliardi a 2,2 miliardi nel portafoglio investimenti dei trentini. A livello nazionale il valore complessivo è sceso del 3,73 per cento, mentre l'ammontare di Bot e Btp è salito del 44 per cento (la metà che in Trentino).
Curioso notare come questo tipo di investimenti sia aumentato addirittura del 112 per cento in Alto Adige dove - i volumi di investimento lo dimostrano chiaramente - fino al 2022 era alta la diffidenza verso i Titoli di Stato italiani.In aumento anche i depositi (+7 per cento), ma soprattutto le obbligazioni delle banche, che pur essendo ancora una strumento finanziario marginale per i gusti dei trentini (355 milioni di valore) sono comunque cresciute del 25,9 per cento.
Incremento contenuto per i fondi (+6,5 per cento), che comunque rimangono una modalità di allocazione delle risorse abbastanza diffusa tra le famiglie (13,5 per cento del totale investito).
«Questi dati - spiega il segretario della Fabi regionale Domenico Mazzucchi - ci confermano che, un po' alla volta, i trentini capiscono l'importanza di dotarsi di strumenti finanziari in grado di garantire al meglio i loro risparmi, anche se oltre la metà di essi rimane depositata sui conti correnti. In questo senso rimane fondamentale la consulenza per investire bene i frutti dei propri sacrifici: nelle banche del Trentino esistono professionisti preparati a cui è giusto affidarsi».
In ogni caso, Mazzucchi sottolinea come l'aumento dei risparmi bancari dei trentini in un anno difficile come è stato il 2023 possa trasformarsi in «un volano importante per la ripartenza, perché consente di avere la capacità di fare investimenti, e il fatto che in Trentino operino banche locali come le casse rurali è garanzia che questo risparmio rimanga in Trentino».