Raccolta differenziata, Trento migliora ancora e calano i costi per i cittadini
Solo Campobasso registra una tariffa più bassa della città del Concilio, la raccolta differenziata cresce anche a livello provinciale e nel 2022 ha superato la soglia dell'80%, viceversa l'Alto Adige registra un peggioramento. Ecco i dati del Rapporto rifiuti urbani 2023 redatto dall'Ipsra
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TRENTO. Si colloca come secondo capoluogo dove la tariffa per i rifiuti è più bassa in assoluto la città di Trento, al primo posto c'è Campobasso. La raccolta differenziata nel comune capoluogo, inoltre, risulta tra le più alte in Italia.
A dirlo è il Rapporto rifiuti urbani 2023 redatto dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ipsra), che presenta i dati relativi al 2022. La soglia dell'83% di raccolta differenziata gestita da Dolomiti ambiente è stata superata stabilmente. La modalità porta a porta - informa il Comune - è attiva quasi dappertutto, fatta eccezione per le località turistiche del Monte Bondone e alcune realtà del centro storico, che fanno riferimento alle isole ecologiche.
Il sistema "paga quello che butti" fa risparmiare per quanto riguarda i costi.
Nel 2022 il costo medio nazionale annuo pro capite di gestione dei rifiuti urbani è stato pari a 192,30 euro per abitante, in diminuzione di 2,20 euro per abitante. Tra le città che presentano costi minori, oltre a Campobasso e a Catanzaro, c'è proprio Trento (172,30 euro per abitante), che assieme a Cagliari e a Potenza è l'unico capoluogo in cui è stato adottato un sistema di tariffazione puntuale.
Per quanto riguarda il dato provinciale, nel dato 2022 il Trentino con l'80% supera l'Alto Adige (70%) per la percentuale di raccolta differenziata, che qui è in aumento (era il 75,6% nel 2018) mentre in Alto Adige sta peggiorando: il 69,3% nel 2018 e poi il 68,7%.
L'obiettivo strategico della riduzione della quantità di rifiuti prodotti è stato centrato: la provincia di Trento registra un calo dalle 279.187 tonnellate (513,5 chili a persona) del 2018, alle 266.579 del 2022 (491,8 chili pro capite.