Asili nido in Trentino: copertura al 100% solo negli Altipiani Cimbri: 800 bambini non trovano posto
I dati del report dell'Ispat sui servizi socio educativi per la prima infanzia: il calo della natalità si fa sentire, ma i postio ancora non sono sufficienti
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TRENTO. Circa 3.800 bambini iscritti, di cui il 90% con orario intero, con un calo dovuto alla denatalità ma anche a una diminuzione dei piccoli stranieri, distribuiti su 102 strutture. Ancora: sono state 800 le domande di iscrizione non accolte con i bimbi in lista d'attesa, mentre il 100% di risposta positiva si è registrato sugli Altipiani Cimbri, al 90% in val d'Adige, Giudicarie e Vallagarina e sotto il 50% solamente in Rotaliana.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dal report dell'Ispat sui servizi socio educativi per la prima infanzia - gli asili nido - relativi all'anno educativo 2022/2023.
Posti, gestione e territorio
L'anno educativo 2022/20231 registra la presenza di 102 servizi di nido con una capacità ricettiva di 3.857 posti. La distribuzione territoriale dell'offerta è caratterizzata dalla concentrazione di quasi metà dei servizi nelle aree delle due città maggiori (29 servizi per 1.222 posti nel Territorio Val d'Adige e 18 servizi con 851 posti in Vallagarina). Continuano a essere prive di offerta pubblica la Valle di Fassa e la Comunità della Paganella.
L'ente pubblico titolare ha affidato la gestione del servizio a organizzazioni private, soprattutto cooperative sociali, in otto casi su dieci (82,4%): sono dunque gestiti in convenzione oltre i due terzi dei posti disponibili (2.785 dei 3.857 totali, pari al 72,2%).
Rispetto all'anno educativo precedente, la quota di bambini con cittadinanza straniera tra gli iscritti si è ridotta dall'8,3% al 7,3%. Nella quasi totalità si tratta di bambini nati in Italia (96%). Poco più di uno su quattro ha cittadinanza romena (26,5%) e uno su dieci nigeriana (10,2%).
Liste d'attesa
Delle complessive 3.387 domande presentate dalle famiglie per usufruire del servizio di nido, il 10,1% è decaduto per decisione delle stesse famiglie e l'1,1% è stato annullato d'ufficio. Delle restanti 3.009 richieste, il 72,7% ha ottenuto una risposta positiva e il 27,3% (pari a 822 bambini) è rimasto in lista d'attesa.
Comunità di valle e risposte
Sul territorio provinciale la domanda espressa dalle famiglie viene completamente soddisfatta solo negli Altipiani Cimbri. Diverse altre comunità coprono almeno il 90% delle richieste (Giudicarie, Territorio Val d'Adige, Valle di Cembra e Vallagarina).
Al di sotto del 50% si trova solo l'area della Rotaliana (45,3%).
A causa del calo delle nascite si è ridotto gradualmente il gap fra bambini e posti nei nidi: i bambini di età inferiore ai tre anni sono passati da 12.549 nel 2021 a 12.367 nel 2022 (-1,5%), mentre la capienza dei nidi è lievemente aumentata nello stesso periodo da 3.827 a 3.857 posti (+0,8%). A livello provinciale, la percentuale di copertura della domanda è dell'82,4%.
Personale: modalità di lavoro
Tra gli operatori nel servizio, sette su dieci sono educatori (70,5%), comprendendo anche quelli di sostegno, mentre la restante quota è formata dagli addetti ai servizi generali. Tra gli educatori, due su tre hanno un contratto a tempo indeterminato (66,6%). In questa tipologia contrattuale un educatore su tre (32,4%) è a tempo pieno, a fronte del 15,2% tra gli assunti a tempo determinato. Complessivamente, gli educatori a tempo pieno sono il 26,6% degli educatori impiegati nel servizio.
Copertura dei servizi
In Italia, a fine 2021, le aree territoriali in cui si registrano livelli di copertura complessiva dell'offerta educativa di servizi alla prima infanzia superiori al target europeo del 33% fissato nel 2010 sono: Umbria (43,7%), Emilia-Romagna (41,6%), Valle d'Aosta e Trentino (41,1%), Toscana (38,4%), Friuli-Venezia Giulia (36,8%) e Lazio (36,1%).