Grandi Carnivori, approvato il ddl Failoni sull’abbattimento degli orsi pericolosi in Trentino: «Avviciniamo le valli alla città»
Dopo una giornata di discussione e tensioni, la maggioranza ha detto sì: contrari Coppola (Verdi e Sinistra) e Degasperi (Onda), astenuti Pd, Campobase e Casa Autonomia. Gerosa presa di mira per non aver difeso i contenuti del documento che aveva elaborato con gli animalisti
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TRENTO. Dopo una giornata di tensione - dentro e fuori l'aula - sul tema degli orsi, che più di altri continua a dividere e a surriscaldare gli animi, in consiglio provinciale ieri (lunedì 4 marzo) si è trovata una mediazione tra maggioranza e opposizioni su alcuni emendamenti.
Questo ha consentito in serata l'approvazione con 19 voti a favore del centrodestra, 2 contrari - Lucia Coppola (AvS) e Filippo Degasperi (Onda) - e 11 astenuti (Pd, Campobase, Casa Autonomia) del disegno di legge della Giunta che prevede che il presidente della Provincia possa disporre (previo parere di Ispra) l'abbattimento di orsi pericolosi quale misura di sottrazione permanente all'ambiente naturale, specificando che il numero massimo dei capi di cui è consentito l'abbattimento è definito annualmente sulla base di valutazioni tecnico- scientifiche. Inoltre si definisce una norma di prima applicazione, per la quale, per il 2024 e il 2025, in base all'analisi demografica condotta da Ispra, il numero massimo è di otto esemplari all'anno, di cui non più di due femmine adulte e non più di due maschi adulti.
Dagli interventi in aula è emersa chiaramente una visione molto diversa tra gli esponenti del centrodestra, molti dei quali hanno definito di fatto incompatibile la presenza degli orsi con un territorio così antropizzato, ritenendo gli abbattimenti come l'unico strumento per garantire la sicurezza dei trentini (così si sono espressi in particolare Walter Kaswalder, Luca Guglielmi, Claudio Cia) e quelli dei consiglieri dell'Alleanza democratica autonomista e di Filippo Degasperi (Onda), secondo i quali invece va trovato un equilibrio cercando di garantire la sicurezza con una serie di misure di prevenzione per ridurre il numero di individui problematici e quindi dei rischi.
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