Chico Forti: «Cara mamma, spero di vederti presto». Spuntano i retroscena sulla firma del trasferimento
La telefonata tra il detenuto trentino e la madre lunedì 4 marzo, giorno in cui sono soliti sentirsi. Il giornalista Nicola Porro: «Quando Meloni si incontrò con Musk a Roma, lei ed Elon parlarono della possibilità di far tornare Chico in Italia»
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TRENTO. Lunedì, 4 marzo, era il giorno della settimanale telefonata di Chico Forti a mamma Maria. Telefonata che puntualmente c'è stata e che, comprensibilmente, dopo quella di venerdì in tarda serata a poche ore dalla notizia del suo trasferimento in Italia, ha avuto toni ancora più di speranza e gioia. «Mamma, spero di vederti presto», l'ha rassicurata lui.
Lunedì intanto lo zio Gianni Forti è stato ospite di numerose trasmissioni tv. Tra queste «Il diario del giorno» su Rete4 dove ha ricordato che «nessun Italiano ha scontato una pena così lunga in carcere all'estero» auspicando che con il trasferimento venga concessa al nipote una terza vita, dopo una prima di successo, una seconda di 24 anni nelle carceri statunitensi, e una terza in Italia, attorniato dai suoi affetti. Profilo basso da parte degli amici che in questi anni lo hanno sostenuto. In questo momento dove la diplomazia sta giocando un ruolo decisivo nessuno vuole fare passi falsi.
Non l'amico italiano Roberto Fodde che l'ha visto sabato 2 marzo in carcere dopo la bella notizia. «Chico sta bene e aspetta con pazienza l'evoluzione delle varie fasi di questo trasferimento. Ringrazia tanto il Vostro appoggio perché da sempre non lo avete mai abbandonato ma ogni errore o malinteso mediatico ora può ritorcersi contro di lui ritardando o mettendo in pericolo il completamento di questo difficile iter», dice. Stessa cosa Lorenzo Moggio: «Il momento è ancora delicato, va gestito con prudenza. Siamo tutti felici e ansiosi di veder rientrare Chico, ma parlare adesso di regimi premiali o addirittura di libertà per lui, in questa fase potrebbe seriamente danneggiarlo. Incrociamo le dita e speriamo che l'iter del trasferimento proceda rapido e senza intoppi».
Intanto nelle ultime ore sono emersi anche una serie di retroscena sul via libera al trasferimento di Chico Forti da parte del governatore della Florida Ron DeSantis. La prima è stata diffusa dal giornalista Nicola Porro che ha raccontato che insieme all'amico Andrea Stroppa chiese ad Elon Musk, che è molto amico di Ron DeSantis, di intercedere. «Quando la Meloni si incontrò con Musk a Roma, lei e Elon parlarono di questa possibilità di far tornare in Italia Chico Forti. Musk disse che l'unica cosa che poteva fare era metterla in contatto con Ron DeSantis», rivela Porro.
Sul giornale statunitense «Politico» si legge invece che Ryan Newman, consigliere generale di DeSantis, avrebbe inviato giovedì 29 febbraio una lettera al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti affermando che la Florida aveva accettato il trasferimento ora perché le autorità federali hanno affermato che «il trasferimento è nell'interesse nazionale in quanto è vantaggioso per promuovere il rapporto tra i governi di Italia e Stati Uniti».
Tra coloro che hanno espresso sostegno alla decisione c'è l'ex segretario di Stato americano Mike Pompeo. «Quando ero Segretario di Stato, abbiamo ricevuto assicurazioni che, se mai Enrico Forti fosse stato estradato in Italia, avrebbe vissuto i suoi giorni in una prigione italiana in conformità con la legge italiana», ha detto Pompeo in una nota. E ancora «Sono fiducioso che il governo italiano manterrà le promesse». Accusa di "superficialità" l'ex ministro degli esteri Di Maio che annunciò tre anni fa il trasferimento di Chico.
Esprime profondo orgoglio per l'operato del governo Meloni la deputata trentina di Fratelli d'Italia Alessia Ambrosi. «Ci sono chiaramente due Italie. Quella delle chiacchiere e quella della serietà. Credo sia importante per le cittadine e i cittadini della nostra Nazione poter contare su un governo così: rispettato e apprezzato in tutto il mondo. Da trentina, da gardesana è stata davvero una gioia grande». Alla Camera dei Deputati, ieri, a nome di Fratelli d'Italia, sulla questione è intervenuto l'onorevole Walter Rizzetto, presidente della Commissione lavoro.
«Le sue parole sono anche le nostre - ha detto Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione affari costituzionali della Camera. - Rizzetto ha sottolineato gli sforzi incredibili della nostra diplomazia: un paese non può essere forte in patria quando non è autorevole all'estero». Per Vanessa Cattoi, deputata della Lega, il «rientro di Chico Forti in Italia è la dimostrazione che bisogna continuare ad avere fiducia nelle istituzioni. Il popolo trentino non ha mai smesso di crederci, soprattutto la madre di 96 anni, la signora Maria, che è un esempio di resilienza per tutti noi, perché non ha mai perso la speranza e la dignità».