Nuove polemiche sugli orsi, Oipa contro Ferrazza (Parco Adamello): soglia numerica concetto inquietante
L'Organizzazione internazionale protezione animali critica il presidente dell'area protetta trentina per l'idea di un programma che definisca il numero di plantigradi tollerabile sul territorio: «Si sottintende un atteggiamento d’intolleranza...»
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TRENTO. Non si placano le polemiche sulla gestione degli orsi in Trentino. Oggi, domenica 10 marzo, a tornare in campo è l'Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), con riferimento a un intervento del presidente del Parco Adamello Brenta, Walter Ferrazza.
«Apprendiamo - scrive l'Oipa - che il presidente vorrebbe che si avviasse un “programma carattere tecnico-scientifico e socio-economico finalizzato alla individuazione di una soglia numerica di orsi tollerabile sul territorio” per una loro “accettazione nel medio e lungo termine”. Parole inquietanti - critica l'associazione animalista - che arrivano proprio all’indomani dell’approvazione della legge della Provincia autonoma di Trento che prevede l’abbattimento fino a otto orsi l’anno.
È questa una deriva che, nel parlare di “tolleranza”, sottintende un atteggiamento d’intolleranza, afferma l’Oipa. E queste parole arrivano da un dichiarato cacciatore, qual è Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago, che nel settembre 2014 affermava di volere intervenire “direttamente e personalmente” alla cattura immediata o all’abbattimento dell’orsa Daniza, che durante le operazioni di cattura morì lasciando orfani i suoi due cuccioli».
Nel comunicato stampa diffuso oggi, l'Oipa ricorda poi altre dichiarazioni attribuite a Ferrazza: «"Era ed è necessaria una loro attenta gestione. Secondo il Parco gli orsi problematici devono essere sottratti alla vita libera", dichiara inoltre il presidente Ferrazza. Ebbene - sottolinea l’Oipa - proprio un’attenta gestione della popolazione ursina non vi è stata nel territorio governato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e dalla sua giunta.
Una corretta e adeguata gestione della fauna e dei grandi carnivori - prosegue l'Oipa - dovrebbe essere messa in atto nel rispetto della legislazione italiana ed europea, nonché dell’articolo 9 della Costituzione, e non certo a colpi di catture e abbattimenti. E tantomeno puntando, come sta facendo certa parte politica, a declassare la protezione di orsi e lupi per consentirne la caccia, conclude l’associazione.
L’Oipa - conclude la nota stampa - si opporrà in tutte le sedi affinché questo non avvenga, confidando anzitutto nel buonsenso dell’Unione Europea e, a cascata, della politica nazionale, anche nel rispetto della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica che è amica della biodiversità».