Trento, ha il lavoro ma la casa costa troppo: appello per un caso simbolo di un'emergenza
Non basta sempre un salario per permettersi un tetto: la storia di un immigrato che passa qualche notte all'ostello e altre in ripari di fortuna. Del caso si fa carico l'esponente di Avs Zannini, che chiede aiuto e rilancia la denuncia sulle distorsioni del mercato immobiliare "drogato" da affitti turistici brevi e stanze a peso d'oro per studenti
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TRENTO. Una storia emblematica sull'emergenza casa che riguarda anche il benestante Trentino. Persone che hanno un lavoro ma che faticano a trovare un alloggio. Un mercato immobiliare condizionato da fenomeni ormai debordanti, come gli affitti turistici brevi e le stanze cedute a peso d'oro a studenti universitari. Ma anche la presenza di una quantità notevole di alloggi non utilizzati, seconde o terze case tenute vuote da anni invece di essere date in locazione a chi cerca un tetto.
Ci sarebbe poi, a dire il vero, anche il tema del lavoro povero, degli stipendi troppo bassi, in una realtà avanzata come l'Italia che però vede le imprese retribuire i dipendenti assai meno di quanto avviene nei principali Paesi europei occidentali.
A lanciare un appello su una singola situazione, che diventa appunto sintomatica del quadro sociale e economico generale, è oggi, 11 marzo, Jacopo Zannini, già consigliere comunale a Trento e ora attivista di Alleanza Verdi Sinistra.
La storia in questo caso è quella di un lavoratore migrante che malgrado la stabilità occupazionale non riesce a sistemarsi. Ma potrebbe anche essere la storia di molti stagionali, dal turismo all'agricoltura, dei quali il Trentino ha bisogno ma che devono spesso fare i conti con le difficoltà a far quadrare il bilancio fra salario e spese di alloggio eccessive, in un contesto "drogato" dai suddetti affitti brevi alle stelle.
"Sono due settimane - scrive Zannini - che dorme all'aperto in giacigli di fortuna e la mattina prestissimo poi va a lavorare fino alle 16. Solo questo fine settimana si è riposato in un ostello (a Rovereto), ostello che gli costerebbe troppo per starci tutta la settimana.
Pur avendo uno stipendio decente e un contratto stabile non riesce a trovare nemmeno un monolocale a Trento per avere almeno un letto e una stanza.
Questo intervento è prima di tutto un appello per F. H. lavoratore migrante in regola e che onestamente suda il suo salario. Se qualcuno ha una stanza un monolocale mi contatti sto cercando di aiutarlo.
La sua situazione non è unica purtroppo da anni mi occupo assieme ad altre persone e altre associazioni di lavoratori che fanno la spola fra dormitori, rifugi di fortuna e case di amici. Il diritto alla casa in Trentino da Trento a Riva del Garda è ai minimi termini e nonostante Fugatti abbia dato a Marchiori assessore tecnico nominato la competenza sulla questione casa per ora si sono sentite solo vuote chiacchere.
Nessun tavolo per gli sfratti, nessun fondo di garanzia per chi affitta e nemmeno gli passa per la testa di pensare a un ostello per lavoratori.
Il diritto alla casa è un diritto umano, ma per chi governa la provincia (autonoma?) è un argomento fantasma, così come per centrodestra fugattiano sono fantasmi da ignorare i lavoratori come F. H. e tutte le famiglie, spesso con bambini piccoli, che rischiano ogni giorno di finire per strada", conclude Zannini.