Piccoli frutti, in Trentino produzione da 12 mila tonnellate all'anno, spaventoso aumento di Drosophila
Il punto oggi alla Giornata Tecnica della Fem: l’inverno caldo ha favorito la sopravvivenza del parassita, con un aumento del 20 per cento.
SAN MICHELE. La produzione di piccoli frutti in Trentino raggiunge un quantitativo annuo di circa 12 mila tonnellate. Gli ettari coinvolti nella coltivazione di mirtillo, mora, lampone e fragola, sono circa 500, eppure questo comparto riveste un ruolo importante per l’agricoltura trentina sia per la numerosità delle aziende coinvolte sia per il valore della produzione, che ammonta a circa 50 milioni di euro.
Oggi alla FEM si è svolta la decima edizione della Giornata tecnica dei piccoli frutti, che ha visto partecipare un centinaio di produttori in presenza e collegati online. Al centro dell'incontro la difesa fitosanitaria verso alcuni insetti, con un focus sulla Drosophila suzukii, sull’antonomo della fragola e sull’eriofide del rovo. E’ stato fatto il punto sulle tecniche da adottare per migliorare la distribuzione degli agrofarmaci e per evitare la deriva dei trattamenti in tunnel di fragola fuori suolo, di valutazione di substrati organici per fragola fuori suolo, di tempestività di raccolta e conferimento per migliorare qualità e conservabilità del mirtillo.
L'evento, organizzato al Centro Trasferimento Tecnologico, ha visto intervenire in apertura il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico Maurizio Bottura, ed è stato moderato da Tommaso Pantezzi, responsabile dell'Unità piccoli frutti olivo e ortofloricoltura e del Dipartimento Innovazione nelle produzioni agrarie e zootecniche. Nel corso della 10^ giornata tecnica dei piccoli frutti sono stati affrontati diversi argomenti di attualità per il settore dei piccoli frutti.
SINTESI TECNICHE
Drosophila suzukii: ecologia e controllo biologico (Alberto Grassi)
Il consueto monitoraggio territoriale di Drosophila suzukii ha evidenziato un livello straordinario di sopravvivenza invernale sopravvivenza invernale del moscerino che ha mantenuto livelli molto elevati a causa del rialzo delle temperature invernali e della presenza di nuovi ospiti in una fase anticipata della stagione, come l’arbusto Sarcococca confusa. Conseguentemente si sono verificati alti livelli della
popolazione che hanno visto un aumento del 20% circa di frutti infestati rispetto all’annata precedente.
A fronte di questo quadro preoccupante sono emersi tuttavia una positiva crescente presenza dei parassitoidi esotici, come Leptopilina japonica, principale nemico naturale di Drosophila suzukii, e il consolidarsi di nuclei di insediamento di Ganaspis brasiliensis in alcuni siti di introduzione nell’ambito del progetto di lotta biologica alle specie aliene, che ha permesso di proseguire con i rilasci del parassitoide. Dalle osservazioni effettuate si è evidenziato un crescente aumento del grado di parassitizzazione, soprattutto nelle prime fasi dell’estate e ad opera di entrambi i parassitoidi.
Aggiornamento sulla biologia dell’eriofide del rovo in Trentino (Simone Puppato)
Il secondo intervento ha riguardato il monitoraggio di eriofide della mora, insetto che causa tipici sintomi di decolorazione delle drupeole, comportando perdite di produzione crescenti nelle ultime stagioni. Le osservazioni hanno permesso di individuare le fasi fenologiche critiche per lo sviluppo di eriofide, e conseguentemente le epoche più adatte al campionamento. Dai rilievi è stato evidenziato come un approccio integrato che comprende sia una tempestiva potatura post raccolta, che un’accurata applicazione degli interventi di difesa permetta di contenere al meglio l’avversità.
Novità sulla biologia di Antonomo della fragola e sulla gestione integrata
(Lorenzo Tonina)
Nella relazione su antonomo della fragola sono emerse interessanti osservazioni sulla presenza importante di alcuni parassitoidi autoctoni in grado di controllare questo coleottero fino ad arrivare a percentuali di controllo biologico del 50%. Accanto alle specie già note e presenti, sono state identificate nel 2023 ulteriori
specie di autoctone di parassitoidi. Inoltre l’applicazione direttamente in azienda degli augmentorium , ossia dispositivi che favoriscono lo sviluppo e la diffusione dei parassitoidi, ha incrementato l’azione biologica di controllo dell’antonomo. Ulteriori osservazioni di campo sulla biologia del fitofago hanno evidenziato la
probabile capacità dell’insetto di dar luogo a una seconda generazione nel corso della stessa stagione vegetativa. Accanto al controllo biologico è stato testato anche un recente principio attivo che ha mostrato una notevole rapidità nel manifestare la sua efficacia in una prova di semi-campo svolta in serra.
Valutazione delle modalità di distribuzione con irroratrice a cannone su fragole in tunnel (Daniel Bondesan)
Un corretto approccio nell’esecuzione dei trattamenti fitosanitari permette di contenere la deriva ambientale e di migliorare la distribuzione dei prodotti sulle piante. Dai controlli effettuati da FEM è emerso come l’impiego della rete anti-drosofila determini una riduzione del 50% dei depositi di prodotto ritrovati a terra al di fuori della struttura di protezione. Anche la concentrazione della miscela e l’uso di ugelli a cono antideriva possono contribuire a ridurre la dispersione, senza modificare l’omogeneità della distribuzione sulla vegetazione coltivata.
Valutazione di substrati organici per fragola fuori suolo: prime osservazioni sui prodotti disponibili in Trentino (Paolo Martinatti)
Il substrato nelle colture fuori suolo è una componente agronomica fondamentale. Tuttavia, l’utilizzo di torba in futuro potrà essere problematico sia per problemi di reperibilità che economici, nonchè per aspetti di sostenibilità dei luoghi di approvvigionamento. Sono stati presentati alcuni risultati della sperimentazione su fragola fuorisuolo coltivata con materiali alternativi o con il riuso di substrati del ciclo precedente, anche miscelandoli tra loro in percentuale opportuna, allo scopo di migliorarne la caratteristiche strutturali. In impianti con questi substrati alternativi sono stati altresì valutati gli aspetti gestionali della fertirrigazione al fine di mantenere livelli produttivi comparabili a quelli avuti con torba nuova.
Tempestività di raccolta e conferimento per migliorare qualità e conservabilità del mirtillo (Luca Brentari)
La gestione delle fasi di raccolta è un momento molto importante per mantenere una qualità elevata del mirtillo. Le osservazioni effettuate sulla merce colta e conferita in diversi momenti della giornata hanno evidenziato come l’operazione effettuata al mattino e conferimenti tempestivi abbiano permesso di mantenere una elevata qualità all’arrivo al magazzino e durante la fase di conservazione, in termini di durezza e sanità della frutta. Inoltre, si è osservato come anche poche ore di ritardo nella consegna possano determinare un calo di peso dei frutti, che si traduce in una perdita di remunerazione per l’agricoltore. Fondamentale risulta quindi l’organizzazione della raccolta e la gestione puntuale dei conferimenti giornalieri.