Case di riposo, Upipa mette a nudo i molti problemi: le Rsa di Rotaliana, Fiemme e Fassa a confronto
Mancano alloggi per il personale, l’Alto Adige ci porta via i professionisti pagandoli meglio e con orari più flessibile, insufficienza dei posti dei Nuclei Demenza
PREDAZZO. Si è tenuto l’ultimo degli otto incontri organizzati da Upipa fra le Rsa del territorio trentino: ha coinvolto la Rotaliana, Fiemme e Fassa, organizzato per confrontarsi con gli enti soci. Gli altri territori sono Trento e Valle dei Laghi, Alto Garda e Ledro, Vallagarina, Valli di Non e Sole, Giudicarie e Rendena, Valsugana, Primiero e Tesino. Ed è stato un lungo elenco di cose che non vanno, messe nero su bianco proprio mentre l’assessore Mario Tonina sta facendo un tour fra tutte le case di riposo – una per una – promettendo una riforma importante.
Presso l’Apsp “San Gaetano” di Predazzo, oltre ai “padroni di casa” erano presenti i referenti di: Apsp “Casa di Riposo Giovanelli” di Tesero, Apsp "Cristani - De Luca" di Mezzocorona, Barbara Bravi ha presenziato sia come presidente dell’Apsp di Fassa (San Giovanni di Fassa), sia come consigliera di Upipa e referente di zona; c’erano poi: Apsp "Giovanni Endrizzi" di Lavis, Apsp "San Giovanni" di Mezzolombardo. Infine Laura Flor (presidente dell’Apsp Santa Maria di Cles, consigliera Upipa incaricata dei rapporti coi soci e della promozione della partecipazione associativa), Michela Chiogna (presidente dell’Apsp Civica di Trento e di Upipa), Massimo Giordani (direttore di Upipa).
Tre i temi più importanti per questo ambito. Individuare soluzioni per la ricerca di alloggi per il personale; affrontare il problema della concorrenza dell’Alto Adige sull’attrattività per il personale stesso (per migliori condizioni economiche e di orario); ridiscutere il numero di posti di nucleo demenze a livello di sistema, in quanto insufficienti, e porre il problema dell’adeguamento della tariffa sanitaria all’inflazione.
Grave, dunque, il problema degli alloggi per il personale, soprattutto nelle zone ad alto impatto turistico. Si evidenzia, per fare un esempio, che alcune industrie private hanno optato per offrire il trasporto in autobus ai propri dipendenti pendolari. Si propone di dedicare ai lavoratori immobili pubblici da ristrutturare e prevedere agevolazioni Imis per chi fa contratti annuali.
La tariffa sanitaria non è mai stata rivalutata negli anni, anzi: è stata tagliata del 4% rispetto al periodo precedente in occasione del primo piano triennale di efficientamento. Si evidenzia inoltre che in Trentino c’è un’inversione percentuale del costo a carico delle famiglie rispetto al pubblico: così le strutture risultano più dipendenti proprio per questo motivo. Si chiede una riforma di “investimento” e non di taglio delle risorse.
Anche su questo territorio si condivide il tema della difficoltà di trovare personale, soprattutto per gli Oss: categoria rispetto alla quale è attesa una forte pressione a causa di un numero elevato di imminenti pensionamenti. Viene chiesto a Upipa di realizzare un rilievo a livello di sistema.
Argomento già emerso su altri territori, e che si ripropone, è quello dei posti letto che, pur disponibili, non sono convenzionati dalla Provincia. Fassa, su 65 posti, ne avrebbe 14 (3 di Casa soggiorno e 11 di Rsa); Tesero ha 80 posti letto tutti accreditati e autorizzati, di cui 70 negoziati con la Provincia e 10 non negoziati.
Servirebbero poi anche strutture e servizi alternativi quali ad esempio i posti di riabilitazione, al momento carenti.
Si discute anche della mappatura e possibile redistribuzione dei posti privati: un’azione che non avrebbe costi per la Provincia, che potrebbe – così - investire su altre partite.
Nelle relazioni coi soggetti privati, Fiemme, Fassa e Rotaliana condividono quanto emerso in Valsugana: il rischio è che il privato possa selezionare l’utenza, attirando a sé solo i soggetti meno gravi e con migliori condizioni economiche.
(Cosa peraltro già in vigore, con la nascita di nuove «residenze» per il «senior living» ampiamente pubblicizzate e persino visitate da sorridenti assessori provinciali per il taglio del nastro, ndr).