Soini, presidente del Consiglio provinciale, vuole l'auto blu con due autisti a disposizione. Ma è «un risparmio pubblico»
La decisione passa a maggioranza, il Pd dice no ma Franzoia vota sì, e divampa la polemica, visto che il predecessore non aveva attivato il servizio
TRENTO. Da zero si passerà a due autisti per guidare l’auto di rappresentanza del presidente del consiglio provinciale, Claudio Soini. Infatti, per non rischiare che possa capitare che il presidente l’auto di rappresentanza se la debba guidare da solo, perché è il giorno di riposo dell’autista o perché ha finito il turno, la delibera, approvata dall’ufficio di presidenza del consiglio provinciale mercoledì scorso, prevede che vengano selezionati ben due posti di «autista di rappresentanza» tra il personale già in forza al consiglio provinciale. Si specifica che «la seconda unità» è richiesta «per i casi di sostituzione della prima» per le «necessità di servizio del presidente del consiglio provinciale per l’esercizio delle proprie funzioni istituzionali».
Quindi saranno due le persone, che già lavorano per il Consiglio provinciale e che, se supereranno la selezione, assumeranno la qualifica di autista del presidente.
Nella scorsa legislatura il presidente Walter Kaswalder non aveva sentito questa esigenza. Per questo il provvedimento ha fatto discutere. Paola Demagri (Casa Autonomia) si è astenuta, mentre la vicepresidente Mariachiara Franzoia ha votato a favore ma contro il parere del Pd, il suo partito.
La polemica è divampata velocemente, tanto che Soini si è sentito in dovere di spiegare che in realtà non ci saranno costi aggiuntivi. Intanto, l’auto di servizio gli serve per essere più vicino alla gente. «Intendo contribuire, come ho spesso sostenuto, all'avvicinamento della popolazione alle istituzioni. E questo anche attraverso una mia costante presenza sul territorio provinciale quale rappresentante dell'assemblea legislativa che esprime l'autonomia trentina. Se questa azione vuole essere portata avanti con costanza, non mi appare fuori luogo strutturare l'organizzazione consiliare in modo tale da farvi fronte».
Però «Non è una nuova assunzione ma dell'ampliamento, tramite selezione, dei compiti di personale già in servizio» ha scritto Soini. «Inoltre la scelta è stata fatta in base a una valutazione di economicità rispetto al noleggio e al rimborso chilometrico per l'uso dell'auto privata. Quindi si è puntato a ottimizzare le risorse necessarie per portare capillarmente la presenza dell'Assemblea legislativa sul territorio. Ho però tenuto ben presente l'esigenza di non sperperare inutilmente danaro pubblico, dando mandato ai miei uffici di individuare la soluzione più economica possibile».
E come? Il presidente del Consiglio provinciale spiega l'iter: «In primo luogo è stata contattata la Provincia per verificare se, in luogo di un acquisto/noleggio di una nuova auto, fosse possibile usufruire mezzi del parco macchine provinciale già in dotazione, ottimizzandone l'utilizzo. Non si tratterà in ogni caso di un'auto blu inteso nel senso comune del termine, ma di un normale automezzo del parco macchine provinciale».
In secondo luogo «ho ritenuto di non assumere alcuna nuova risorsa da dedicare al ruolo di autista, ma di ottimizzare il personale già in essere nella struttura della medesima categoria/livello, ampliandone le mansioni anche come autista. A tal fine è stata attivata una selezione interna tra il personale. A fronte di tali ottimizzazioni, si ridurranno fortemente i costi che, in relazione alla mia volontà di rappresentare il Consiglio sul territorio, il Consiglio dovrebbe invece sostenere per il ricorso al noleggio di un mezzo con conducente oppure in ogni caso, per i rimborsi chilometrici in caso di utilizzo di vettura propria».