Tangenziale, l'autovelox non fa calare gli incidenti: nel 2023 più casi del 2022
Gli incidenti sono stati sessantasei, di cui ventisei con feriti con il coinvolgimento di trentasei persone. Il dato è il più alto dopo la pandemia (anche nel 2020, pure con il lockdown di mezzo, gli incidenti erano comunque stati cinquanta), con la tendenza che sta tornando a "galoppare" verso gli ottantadue sinistri del 2019
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TRENTO. Passano gli anni, ma la tangenziale di Trento resta sempre pericolosa. La strada più trafficata e pericolosa dell'intera provincia, per l'esattezza.Con il numero di incidenti che non accenna a calare neppure dopo l'introduzione dell'autovelox fisso all'uscita della galleria di Martignano in direzione di Gardolo.
Che risale alla fine dell'estate del 2022, anno in cui - considerando tutti i dodici mesi - gli incidenti nel tratto di strada compreso tra Martignano, appunto e Mattarello e nella diramazione verso l'interporto, gli incidenti rilevati erano stati quarantanove, di cui ventisei con feriti (coinvolgendo trentotto persone).
Ebbene: l'anno dopo, con l'autovelox in funzione da gennaio a dicembre, gli incidenti sono stati sessantasei, di cui ventisei con feriti con il coinvolgimento di trentasei persone. Il dato è il più alto dopo la pandemia (anche nel 2020, pure con il lockdown di mezzo, gli incidenti erano comunque stati cinquanta), con la tendenza che sta tornando a "galoppare" verso gli ottantadue sinistri del 2019.
Numeri figli anche della mole di veicoli che ogni giorno percorrono quell'arteria: nel 2023 sono stati in media 50.820 per un totale di quasi 18.600.000 veicoli. Le cifre sono state fornite direttamente dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti, in risposta a un'interrogazione presentata il 14 febbraio dal gruppo consiliare del Pd, che sottolineava come siano «ancora molti gli incidenti che hanno luogo su una arteria importantissima della mobilità cittadina: in particolare la diramazione nord verso il casello autostradale e la parte da Piedicastello a Campotrentino, ma anche la Piedicastello-Ravina e il tratto del Bus de Vela», chiedendo alla giunta che azioni intenda intraprendere per migliorare la situazione.
Il gruppo consiliare del Pd ha sottolineato anche come i limiti di velocità non siano omogenei, «con tratti a 70 km/h e altri a 90 km/h» sottolineando come «il limite dei 90 km/h risulta eccessivo e inadeguato presso le entrate e le uscite della tangenziale e presso gli accessi alle aree di servizio» e suggerendo così di uniformare il limite ai 70 su tutto l'anello che la città.
Una soluzione non praticabile, ha risposto Fugatti: «Imporre un limite massimo omogeneo di velocità a 70 km/h lungo tutta la tangenziale di Trento, significherebbe di fatto precludere quasi totalmente ogni forma di sorpasso, che in condizioni di traffico non congestionato, molto probabilmente determinerebbe un pregiudizio alla fluidità della circolazione. Diversamente la possibilità di imporre un limite massimo di velocità inferiore a quello generico di 90 km/h, nei tratti in cui sono presenti le aree di servizio, sarà oggetto di valutazione da parte della competente struttura provinciale».