Mega-elettrodotto della Marzola, via al taglio degli alberi e a Ciré sorge la stazione di smistamento
Migliaia di metri cubi di legname, prelevate con gli elicotteri, per realizzare il «corridoio» dei 29 tralicci sul versante ovest della montagna, con partenza dalla Valsugana
TRENTO. Gli incessanti voli giornalieri dell’elicottero sulle pendici della Marzola che trasporta legname dal luogo di taglio fino ai prati di Pramarquart, hanno annunciato in questi giorni la ripresa dei lavori di esbosco per far posto al nuovo elettrodotto Terna. Un progetto che prevede su questa parte di territorio l'installazione di 29 tralicci ad alta tensione (132 Kv), con altezze che variano dai 24 ai 42 metri, che dal Dosso di San Rocco, attraversando tutta la fascia boschiva pedemontana, arriveranno a Pramarquart, Busa dele Piate, Castelet, Casare, Passo Cimirlo per poi raggiungere Susà e la Valsugana.
Un investimento complessivo di 17 milioni di euro (probabilmente aggiornabili in corso d’opera), che avrà un impatto paesaggistico ancora difficile da valutare e che prevede un considerevole esbosco considerati sia i tagli di sicurezza sull’intero percorso dei cavi (circa 9 chilometri), sia dal fatto che per ogni singolo traliccio è richiesto alla base un taglio di legname di almeno 400 metri quadrati.
A nulla evidentemente sono valsi gli appelli, le interrogazioni, le raccolte di firme per un interramento della linea (mozione bocciata dalla maggioranza del Consiglio Provinciale lo scorso anno) nonostante la presenza per larga parte del percorso (da località Brusafer fino a Pramarquart) di una strada sterrata “tagliafuoco” che avrebbe quantomeno risparmiato parte dell’attuale taglio indiscriminato.
Per fortuna nel protocollo d’intesa stipulato nel 2009 tra Terna – Set, Comune di Trento (Giunta Andreatta) e Provincia (Giunta Dellai), viene sottolineato “l’obiettivo di concorrere a promuovere la tutela dell’ambiente”. Tra qualche mese si valuterà la validità.
Intanto è avanzata la realizzazione della «stazione di partenza» a valle. Cirè di Pergine è interessata dai lavori di costruzione di una nuova cabina primaria per l’energia elettrica: un progetto rientrante fra quelli concordati fra Provincia di Trento e Terna che vedrà anche modifiche e novità agli elettrodotti da 60 mila Volt presenti sul territorio, i quali saranno a loro volta potenziati a 132 mila Volt.
L'obiettivo è quello di rendere più efficace il servizio di distribuzione dell'energia elettrica perché la nuova cabina permetterà di avere una maggiore resilienza della rete di trasmissione elettrica nel caso di eventi avversi come quelli meteorologici estremi (l'alimentazione su due lati della cabina, con due linee distinte, permetterà di avere una alternativa nel caso di difficoltà alla rete elettrica).
La rete elettrica da Cirè si collegherà all’elettrodotto che scorre in val d’Adige, da Ora a Mori, passando sui crinali della Marzola: verrà tuttavia eliminato l’elettrodotto che attualmente da Martignano arriva a San Bartolomeo via Cognola e quello che da Ponte San Giorgio (Cristo Re, a Trento) raggiunge la Valsugana passando per Trento Nord (per un totale di circa 10,5 chilometri di linea elettrica smantellata).
In seguito si potrà anche agire per interrare diversi chilometri di cavi aerei tra Cirè e Borgo Valsugana, che oggi hanno una tensione di 60 mila Volt e che saranno portati a 132 mila Volt.
Questo tracciato avrà una lunghezza di circa 11 chilometri (8 aerei e circa 3 interrati) . La nuova cabina a Cirè (realizzata e gestita da Set Distribuzione) sorgerà a valle della Statale 47 della Valsugana, nei pressi dello stabilimento della coop Sant’Orsola, su un’area di circa 13 mila metri quadrati.
All’interno dell’impianto verrà realizzato un edificio “comandi e servizi ausiliari” di dimensioni 23x10 metri e 4,8 metri di altezza, l’edificio per i punti di consegna a media tensione (di dimensione 10x2,5 metri e 2,90 in altezza) e chioschi per le apparecchiature elettriche di 2,40x4,80 metri e 3 metri di altezza. Il tutto verrà illuminato da un torre-faro di 35 metri di altezza.
Per l’ex assessore all’ambiente, Mario Tonina, l'intervento sull'Alta Valsugana rappresenta «un esempio di come sia fondamentale intervenire per poter conciliare da un lato l'ambiente e l'attenzione al territorio con la capacità di migliorare un servizio essenziale come quello della distribuzione dell'energia elettrica. Le reti energetiche, come dimostrano anche i recenti avvenimenti, saranno sempre più importanti per contribuire a raggiungere l'obiettivo della transizione energetica e a rendere più efficienti i consumi, evitando gli sprechi di energia».
Ma c’è chi fa notare che l’accelerazione dei lavori (il progetto risale a oltre dieci anni fa) è in coincidenza con l’avvio del cantiere del bypass ferroviario di Trento: la nuova linea potenziata – dopo aver traversato la Marzola e il dosso di San Rosso – terminerà all’Acquaviva, proprio alla nuova cabina di alimentazione delle ferrovie, all’uscita del tunnel della Tav/Tac.
(da articoli di Paolo Giacomoni, Luigi Oss Papot e Gigi Zoppello)