La morte sul lavoro del 27enne Gravila Grad: sequestri e indagati
A quattro mesi dalla tragedia sviluppi nell’inchiesta per il decesso del giovane operaiom avvenuto in una segheria in val di Non. Dall’autopsia è emerso che le lesioni riscontrate non sarebbero totalmente compatibili con la versione dell’incidente fornita subito dopo l’accaduto
LA TRAGEDIA Perde la vita a 27 anni mentre lavora in segheria
AIUTI Raccolta di fondi per la famiglia di Gabi, morto sul lavoro a gennaio
TRENTO. È tutt'altro che chiusa l'inchiesta da parte degli ispettori dell'Uopsal e dei carabinieri della compagnia di Cles sull' infortunio mortale che il 16 gennaio di quest'anno costò la vita a Gravila Grad, 27enne di origini romene da anni residente in Trentino.
L'incidente avvenne nel pomeriggio, poco dopo le 17, nella segheria "Nord Pallets snc di Asson Mario", ditta di imballaggi in legno di Amblar-Don. La versione ufficiale fornita immediatamente dopo l'incidente era che il giovane fosse stato travolto e schiacciato da un pesante tronco caduto accidentalmente da una catasta alta circa quattro metri e che le lesioni provocate dallo schiacciamento non gli avessero lasciato scampo.
Qualche giorno fa, a distanza di quattro mesi dalla tragedia, la Procura si è mossa con un sequestro urgente. I sigilli sono stati messi ad una pala, attrezzo probabilmente utilizzata per lo spostamento del materiale e ad alcuni telefoni cellulari di personale della ditta.
Un sequestro che confermerebbe le voci che si erano susseguite nelle settimane successive alla tragedia e alcuni particolari emersi dall'autopsia per cui le lesioni riscontrate non sarebbero compatibili con la dinamica dell'incidente denunciata.
L'analisi avrebbe infatti messo in evidenza l'asfissia ma non risulterebbero i traumi compatibili con lo schiacciamento dovuto a un tronco caduto dall'alto.
Proprio sulla base dei risultati ufficiali dell'esame autoptico la Procura si è mossa per raccogliere ulteriori elementi per una ricostruzione esatta dell'accaduto che potrebbe - e il condizionale è d'obbligo - essere diversa da quanto ricostruito in un primo momento.
Attualmente risultano tre indagati per omicidio colposo.
Grad lavorava all'interno della ditta specializzata nella produzione e fornitura di pallets e imballaggi, ma al giovane dell'incidente - secondo i racconti - si sarebbe trovato all'esterno. Subito dopo l'infortunio la moglie dell'uomo, Natalia, che vive a Romeno insieme alle figlie Emma e Gloria, si è affidata ad un team di avvocati per la difesa, per essere tutelata nel corso del procedimento.
Si tratta della società Legal Service di Roma che si occupa di risarcimento danni a livello nazionale e che in Trentino è rappresentata dal dottor Giorgio Isac.
Già subito dopo il drammatico incidente la comunità della Val di Non si era dimostrata solidale nei confronti della famiglia. L'associazione "La Storia Siamo Noi" aveva attivato una raccolta fondi sulla piattaforma "GoFundMe" dal titolo "Aiutiamo il futuro delle piccole bimbe di Gabi" e più di 200 persone e organizzazioni del territorio avevano aderito all'iniziativa consentendo di raccogliere una somma che complessivamente ha superato i 20mila euro. Ma al di là del denaro questa famiglia chiede anche giustizia e di sapere esattamente cosa è successo quel giorno nella falegnameria, se davvero ad uccidere Grad è stato un tronco caduto dall'alto o se la dinamica è un altra.
Evidentemente, per procedere a mesi di distanza ad un sequestro urgente qualche dubbio la Procura ce l'ha.
Dall'inizio dell'anno, sono già 8 gli infortuni mortali sul lavoro in Provincia di Trento, tanti quanti quelli registrati nel corso dell'intero 2023. A lanciare l'allarme, nei gironi scorsi, erano stati gli stessi sindacati che si sono mobilitati, così come nel resto d'Italia, per chiedere più sicurezza.