Università di Trento, così il personale può tenere in ufficio il cane o il gatto (ma al guinzaglio)
Il via libera alla presenza degli amici pelosi nel posto di lavoro è subordinato a una serie di norme previste da un recente regolamento, che va incontro alle richieste dei dipendenti ed è stato concordato con i sindacati. Riflessi positivi anche sulla qualità dell'ambiente di lavoro e sui risultati
MILANO Bicocca, prof e altri dipendenti al lavoro in università col cane o gatto
TRENTO. L'Università di Trento si aggiunge alla lista dei luoghi di lavoro che vanno incontro alle esigenze dei dipendenti che desiderano portare in ufficio il loro amico peloso. Con un regolamento datato il 30 aprile scorso, l'ateneo ha introdotto infatti la possibilità di avere accanto a sé il proprio cane (se non troppo grande) o gatto (se disposto a stare al guinzaglio).
Negli ultimi anni sono numerose le realtà che hanno scelto di rispondere positivamente ai dipendenti su questo punto, anche con la convinzione che vi sono riflessi positivi sull'attività svolta dai lavoratori con accanto i propri affezionati animali.
Il nuovo regolamento, che ha natura per ora sperimentale, nasce ovviamente dalle esigenze manifestate dai lavoratori ed è stato oggetto di un confronto anche con i sindacati.
Per quanto riguarda i cani, c'è un limite di peso viene fissato a 35 chili, ma con la possibilità di deroghe dopo una valutazione del caso specifico (sia comportamentale sia di adeguatezza all’ambiente lavorativo).
Per i gatti il via libera è concordato "qualora sia possibile condurli al guinzaglio".
L’ammissione di altre specie animali viene valutata caso per caso dal/la responsabile di struttura.
Nel regolamento si ricorda peraltro che il proprietario deve valutare con attenzione se il desiderio di portare il proprio animale sul luogo di lavoro
non sia preminente sul benessere di quest’ultimo, anche considerando che potrebbe non essere l'unico presente in ufficio. "In particolare, poiché il personale deve prioritariamente svolgere le proprie attività, deve considerare che non potrà dedicare particolari attenzioni al proprio animale.
L’ambiente di lavoro rappresenta, per l’animale, una situazione nuova che potrebbe essere fonte di stress e modificare le abitudini e i comportamenti dell’animale".
L’animale ammesso al luogo di lavoro deve essere: regolarmente iscritto all’Anagrafe degli animali d’affezione della Provincia (ove previsto); dotato di un libretto sanitario; sottoposto a regolari controlli veterinari; sottoposto a regolari profilassi vaccinali ed a sistematici trattamenti antiparassitari; igienicamente in ordine; non affetto da disfunzioni comportamentali; esente da ordinanze dell’autorità competente che lo qualifichi “animale pericoloso”.
Il proprietario deve aver stipulato una polizza assicurativa per danni contro terzi.
In relazione ai vari ambiti lavorativi, il regolamento precisa: gli animali sono ammessi nei luoghi di lavoro ove l’ufficio sia occupato da una persona soltanto, mentre in caso di ufficio condiviso serve il consenso di tutti coloro che lo occupano.
Vengono elencati anche i luoghi di lavoro off limits, fra gli altri gli uiffici del Rettorato; sportelli al pubblico, aule didattiche, sale conferenze e riunioni, spazi mensa, aree destinate al coffee break, sale studio, laboratori tecnici o strutture assimilabili, bagni e antibagni.
Si invitano i proprietari a individuare e concordare con la struttura, lo spazio destinato all’animale "in modo tale da non disturbare le attività lavorative nonché le modalità d’accesso". Ma anche "a dedicare particolare attenzione nei contatti/rapporti con altri/e colleghi/e o ospiti che possono avere
problemi verso gli animali (fobie, paura, allergie, eccetera); evitare che la presenza dell’animale comporti costi aggiuntivi per l’amministrazione con particolare riguardo alla pulizia del luogo di presenza del medesimo".
Il proprietario cui è stata accordata la facoltà di portare il proprio animale sul luogo di lavoro deve essere munito di guinzaglio, museruola (per i cani ), cibo ed acqua e relative ciotole, secondo le esigenze dell’animale; attrezzatura idonea per la raccolta delle eventuali deiezioni e del pelo; attrezzatura per la pulizia dello spazio occupato dal cane e di eventuali altre aree “sporcate”.