Titolare di una ricevitoria si intasca i soldi del lotto: condannato dalla Corte dei Conti
Non era la prima volta che lo stesso soggetto si scordava di versare il dovuto all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: «Già in precedenti occasioni - ha osservato la procura erariale - aveva riversato i compensi con ritardo e solo previo sollecito dell'amministrazione». Nel caso finito davanti al Collegio, presieduto da Chiara Bersani, si è però trattato di un versamento mai effettuato
TRENTO. Il titolare di una ricevitoria del lotto è stato condannato dalla Corte dei conti a versare 3.739 euro più gli interessi a favore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Direzione di Trento e Bolzano. Si tratta del denaro incassato dalle giocate del lotto in due settimane (era febbraio 2023) e trattenuto dal titolare anziché "girato" all'autorità. È scattata la sospensione del terminale, con la revoca della concessione per il gioco.
Non era la prima volta che lo stesso soggetto si scordava di versare il dovuto all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: «Già in precedenti occasioni - ha osservato la procura erariale - aveva riversato i compensi con ritardo e solo previo sollecito dell'amministrazione». Nel caso finito davanti al Collegio, presieduto da Chiara Bersani, si è però trattato di un versamento mai effettuato.
Nell'esercizio del gioco del lotto il titolare della ricevitoria assume il ruolo di agente contabile e ha l'obbligo di restituire quanto riscosso, se non impedito da cause di forza maggiore a lui non imputabili. Il titolare a cui è stato contestato il danno erariale non ha però fornito giustificazione di quanto accaduto. Anzi, non si è neppure presentato al processo. Il Collegio, accogliendo la tesi della procura della Corte dei conti, ha ritenuto che il soggetto abbia agito con dolo.
«Dagli atti - riporta la sentenza - emerge incontestabilmente una condotta improntata, non solo a grave negligenza e palese inottemperanza ad obblighi contrattuali (la parte convenuta non ha provveduto al pagamento neanche tardivo e neppure a seguito dei solleciti inviati dall'amministrazione), ma anche ad una consapevole violazione di precise ed espresse disposizioni di legge, la cui osservanza risulta fondamentale e ineludibile per chi, gestendo il servizio di ricevitoria del lotto, è addetto alla riscossione ed al maneggio di somme di denaro per conto dell'Erario».
Il danno contestato ammonta a 3.739,34 euro, considerando l'avvenuta escussione da parte dell'amministrazione della fideiussione di 835,43 euro.