Addio a Tom Arent van de Plassche: il funerale a Trento, con i fiori selvatici e poi il ricordo al bar
Molti amici e parenti giunti dall’Olanda per il ragazzo precipitato domenica sull’Ortles, una folla commossa per salutare l’atleta, l’alpinista e l’attivista per l’ambiente
TRENTO. E’ in corso dalle ore 15 al cimitero di Trento l’ultimo commosso saluto al giovane olandese, Tom Arent van de Plassche, 24 anni, il cui cuore ha smesso di battere domenica scorsa dopo che era precipitato per un centinaio di metri, a quota 3.700 metri sull’Ortles, su quelle cime che lui tanto amava.
La cerimonia ha luogo nella sala del commiato laico di Trento, dove circa trecento persone, fra cui molti amici e parenti giunti dall’Olanda si sono radunati per la prima parte delle esequie. Come richiesto, in molti hanno portato con sé fiori selvatici, come ricordo di Tom a cui piacevano moltissimo.
Sul lato delle finestre, invece, sono state disposte decine di fotografie che lo ricordano felice, in montagna, durante le sue corse e di trail-running e le sue scalate.
Ha preso poi la parola la mamma di Tom: "Siamo sopraffatti dal fatto che siete così numerosi ed é incredibile. Oggi sentirete racconti e memorie che parlano di Tom. La lingua che Tom amava di più é l'italiano. Tom é volato via. Questo ci siamo detti noi, papa e mamma di Tom, quando Fabio del Soccorso alpino domenica intorno alle 10.15 ci telefonava con la notizia peggiore che un genitore possa sentire. Dico "volare" perché Tom di cognome fa Arent, e questo significa "aquila" in olandese. Con gli anni ci siamo resi conto che era il nome adatto. Occhi blu, amante delle grandi altezze e forte fisicamente e nelle sua azioni. Voleva sentirsi libero là in alto. Ci siamo trasferiti in Italia quando aveva 5 anni e si innamorò delle montagne che guardava prima con gli occhi e studiava su carta con i disegni. Abbiamo ancora centinaia di schizzi . Dobbiamo abbracciarci insieme. Sono orgogliosa di essere la mamma di Tom, che é volato via per sempre".
Subito dopo, tutti partecipanti hanno cantato insieme "Per fare un tavolo" di Rodari, una canzone italiana che lui amava, amando la natura.
Il ricordo del fratello è stato toccante: "Un amore puro come la neve che cada sulle Alpi".
Poi l'addio della compagna, Sofia Farina: "Quando andavamo in montagna era sempre lui a scegliere l'itinerario. Ora spetta a me la salita più ardua: sopravvivere a una vita senza lui. Ancor una volta mi ha dato tutti gli strumenti: i vostri ricordi ed emozioni"
Grande appassionato di montagna e di corsa in montagna il giovane era fortemente impegnato sul fronte dell’attivismo ambientale insieme alla compagna Sofia Farina. Al suo dolore e quello dei famigliari, si stringono tutti gli amici più cari e anche il gruppo Run Trento, di cui Tom faceva parte.
Il ricordo proseguirà al bar Uva&Menta di piazza Garzetti, per celebrare ciò che è stata la sua vita in un locale che apprezzava e frequentava: «Chi lo desidera potrà portare con sé un fiore selvatico per Tom».