Fauna / Il caso

Tensione al Casteller, europarlamentare in visita respinta al cancello, la Provincia: "non era autorizzata"

Sabrina Pignedoli si è presentata con un folto gruppo di animalisti dell’associazione «Bears and Others», l’assessorato: «disponibili alle visite dei parlamentari, ma vanno concordate». Gli attivisti: nessuno di noi ha cercato di entrare, ma di fatto hanno respinto una europarlamentare, cos'hanno da nascondere?

TRENTO. Tensione fra ambientalisti e uomini del Servizio Foreste, oggi al centro faunistico del Casteller: l’associazione animalista “Bears and Others” aveva infatti promosso una visita agli orsi detenuti da parte della europarlamentare Sabrina Pignedoli, a Trento per la campagna elettorale delle Europee. Ma il personale provinciale si è trovato davanti ad un folto gruppo di attivisti.

La versione della Provincia: «Un gruppo di animalisti, accompagnato da una parlamentare europea, questo pomeriggio ha tentato di entrare senza preventiva autorizzazione nell’area faunistica del Casteller. Nel richiamare tutti alla massima attenzione al fine di scongiurare comportamenti strumentali, l’Amministrazione provinciale - per il tramite dell’assessore alle foreste, caccia e pesca - conferma la propria disponibilità ad accogliere le richieste di visita formulate dai parlamentari, purché opportunamente motivate e concordando una programmazione che garantisca al contempo le normali attività degli operatori».

L’annuncio di Bears and Others, peraltro, ammetteva già il tentativo di blitz: «Alle 16:30 saremo davanti al cancello, dove l’eurodeputata proverà a suonare il campanello per una visita al Centro dove sono detenuti M49 e JJ4. Come associazione saremo in accompagnamento all’eurodeputata e congiuntamente rilasceremo alcune dichiarazioni sulla gestione degli orsi».

La versione animalista. 

L'associazione ha commentato: "Oggi abbiamo accompagnato l'onorevole Sabrina Pignedoli, europarlamentare del M5S, al Casteller. Nessuna intenzione da parte nostra di entrare, come qualcuno ha presupposto erroneamente. 

Siamo stati sul piazzale esterno rispettando le disposizioni degli agenti forestali, i quali hanno comunicato la presenza dell' onorevole ai loro dirigenti. Tali dirigenti hanno di fatto negato l'ingresso all' onorevole.

Peraltro per noi è stata un' occasione per dare alla parlamentare documentazione cin le proposte fatte per la gestione degli orsi, proposte note già alla stessa provincia e presentate in terza commissione in discussione alla legge ammazza orsi recentemente approvata.

Ribadiamo che nessuno di noi ha tentato di entrare, ma siamo stati rispettosi di quanto i tutori della legge ci hanno detto.

Peraltro rimaniamo perplessi sul diniego categorico all' ingresso di un europarlamentare, il quale secondo la provincia dovrebbe "prendere appuntamento". Assurdo questo atteggiamento, cosa ha da nascondere la Provincia? 

Da quando un parlamentare deve chiedere permesso o avvisare preventivamente per una visita di controllo ad una struttura pubblica? Noi rispettiamo la legge, sempre, ma rileviamo la scarsa trasparenza della Provincia di Trento".

 

 

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