Crimine / Svolta

Chico Forti è atterrato in Italia, sarà trasferito al carcere di Rebibbia. Lo zio: "Una chance di nuova vita"

Il jet Falcon dell’Aeronautica Militare lo ha portato all’aeroporto di Pratica di Mare, ora il trasferimento nella città scaligera, non al carcere di Trento

REAZIONI "Per me questa è una rinascita"
MINISTRO Nordio: speriamo rientri in tempi brevi
NOTIZIA La presidente Meloni: «Chico Forti torna in Italia»
TELEFONATA Chico Forti: «Cara mamma, spero di vederti presto»

LA MAMMA "Avevo perso quasi tutte le speranze di rivederlo"

ROMA. Chico Forti, il 65enne trentino rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida dopo una lunga detenzione, è arrivato in Italia. L'aereo con a bordo Forti è atterrato all'aeroporto militare di Pratica di Mare (in Lazio): sarà poi portato nel carcere di Rebibbia, a Roma, in attesa di espletare le successive procedure.

A Chico Forti, appena rientrato in Italia, sarà notificato l'ordine di esecuzione della pena, firmato dal procuratore generale di Trento, secondo cui il 65enne trentino sconterà la pena in un penitenziario italiano. Una volta risolto il nodo politico nei mesi scorsi, la parte esecutiva è stata di competenza del ministero della Giustizia che, con un lavoro dietro le quinte, ha coordinato le procedure affrontando le questioni tecniche sia sul fronte americano che italiano.

Cambio di programma: non andrà al carcere Montorio a Verona: nel penitenziario è infatti prevista in queste ore la visita di Papa Francesco.  Il carcere di Trento invece non sarebbe finora stata ritenuta una struttura idonea per la collocazione di Forti, in quanto non è una casa circondariale.

Già ieri sera un jet dell'Aeronautica Militare, un Falcon, era atterrato negli Stati Uniti per riportarlo in Italia, dove sarà preso in consegna dalla Polizia Penitenziaria.

 Il rientro di Chico Forti "è per noi una grande soddisfazione dopo una battaglia durata come una guerra punica. A noi basta che oggi sia in Italia, ora il percorso è in discesa" ha detto all'Ansa lo zio, Gianni Forti. "È certamente una grande gioia - ha aggiunto - e per me resta solo il rammarico di non essere riuscito a farlo rientrare prima". Lo zio ha inoltre voluto ringraziare le tante persone che hanno sostenuto la causa di Chico Forti negli ultimi anni. "Abbiamo la chance di dare una nuova vita a Chico", ha concluso.

In ogni caso Forti non tornerà in Italia da uomo libero: dovrà scontare la pena residua in base al diritto italiano, potendo però accedere con il tempo a permessi premio, semilibertà e infine libertà condizionata.

"Apprendiamo con soddisfazione del rientro in Italia di Chico Forti, è una buona notizia". Lo sottolinea l'avvocato Carlo Delle Vedove, uno dei legali che ha seguito l'iter per il ritorno dagli Usa, parlando con l' Ansa. "Il trasferimento in Italia di Forti è il completamento di tutte le procedure giudiziarie, intraprese davanti alle autorità degli Usa", ha aggiunto il legale. "Con Forti ci siamo sentiti l'ultima volta lunedì, era un po' ansioso, ci sentivamo tutti i lunedì. Ringraziamo tutte le autorità italiane e americane che hanno seguito il suo caso", ha concluso Delle Vedove.

"Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato l'arrivo in Italia di Chico Forti. "È certamente una grande azione del governo, ma anche della nostra diplomazia - ha aggiunto - è da quando ci siamo insediati che stiamo lavorando affinché Chico Forti possa scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano". "Ci sembra una scelta giusta - ha concluso - che tutela l'interesse di un cittadino italiano che ha avuto un comportamento ineccepibile come detenuto negli Stati Uniti e che può continuare a essere un detenuto modello anche in un carcere italiano". 

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