Chico Forti rientra oggi in Italia, la svolta dopo 24 anni di carcere in Usa: in volo con un jet dell'Aeronautica Militare
Il via libera dopo il trasferimento dal carcere alle strutture federali dell'immigrazione: la ratifica della Corte d'Assise di Trento ha completato l'iter per l'ergastolano
REAZIONI "Per me questa è una rinascita"
MINISTRO Nordio: speriamo rientri in tempi brevi
NOTIZIA La presidente Meloni: «Chico Forti torna in Italia»
TELEFONATA Chico Forti: «Cara mamma, spero di vederti presto»
LA MAMMA "Avevo perso quasi tutte le speranze di rivederlo"
ROMA. Chico Forti, il 65enne trentino rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida dopo una lunga detenzione, arriverà oggi in Italia. È quanto si apprende da fonti informate. Lo annuncia l’agenzia Ansa.
Già ieri sera un jet dell'Aerronautioca Militare, un Falcon, è atterrato negli Stati Uniti ed oggi lo porterà all'aeroporto militare italiano di Pratica di Mare, dove sarà preso in consegna dalla Polizia Penitenziaria.
In ogni caso Forti non tornerà in Italia da uomo libero: dovrà scontare la pena residua in base al diritto italiano, potendo però accedere con il tempo a permessi premio, semilibertà e infine libertà condizionata.
Per Chico Forti il profumo di casa, del ritorno in Italia seppure da recluso, dopo 24 anni si fa finalmente sentire: l’altra sera si era tenuta un’udienza presso la Corte federale, esattamente come quella tenuta presso la Corte di Appello di Trento, durante la quale il trentino ha sottoscritto e firmato i documenti necessari.
Con questo atto formale, il prigioniero Chico Forti, da molti anni in carcere presso il Florida Department of Correction perché condannato per un omicidio avvenuto ancora nel 1998, è uscito dalla giurisdizione dello Stato della Florida ma deve fare riferimento alla giustizia federale americana. Il passaggio è cruciale perché sblocca una situazione che si era incancrenita: quello che chiedeva Chico infatti era di scontare la sua condanna in Italia, ma questo era stato ripetutamente ostacolato dalla volontà del governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis, che tre anni fa era entrato in politica e non voleva mostrare segni di debolezza, posto che il sistema detentivo americano è particolarmente duro e vessatorio.
Basti pensare che per la legge Usa, Chico non avrebbe potuto uscire dal carcere se non a fine vita. Dopo decenni di immobilismo e false promesse, le cose avevano iniziato a girare per il verso giusto ad aprile scorso, quando la corte d’appello di Trento aveva riconosciuto la sentenza di condanna dei giudici americani. In questo momento Chico è rinchiuso in una struttura federale a Miami, in attesa di essere trasferito a Washington e poi in Italia secondo quanto previsto dalla Convenzione di Strasburgo.
Su tutta la vicenda permane tuttavia l’esigenza di non suscitare eccessivi clamori: tutto vuole la diplomazia americana fuorché gestire questo ritorno a casa come una “vittoria” delle pressioni italiane e le fasi dell’estradizione come momenti di festa. Dello stesso avviso sono parenti e sostenitori di Chico, molti dichiaratamente innocentisti, che hanno vissuto sulla loro pelle troppe delusioni, e che ora vogliono soltanto fatti. È il momento questo, di lasciare da parte lo spirito combattivo con cui hanno sostenuto per anni il proprio caro e lasciare che le cose seguano il loro corso, nel modo più fluido possibile.
A Trento si sta dunque in vigile attesa, sperando di dare alla mamma di Chico la bella notizia: a febbraio era stato lo stesso Chico a mandarle una lettera di auguri per i suoi 96 anni. Il 2 agosto prossimo Chico potrebbe dunque festeggiare i suoi 65 anni fuori dagli Stati Uniti, vicino alla famiglia e ai tanti sostenitori, con lo zio Gianni in testa, che non gli hanno mai fatto mancare il loro appoggio. Tra tutti anche la famiglia Bocelli.