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Chico Forti è atterrato in Italia, il presidente della Provincia: «La gioia della mamma è la nostra gioia»

Fugatti: «Confidiamo di poterlo abbracciare presto, quando le autorità riterranno possibile il suo trasferimento a Trento». Ma al carcere di Trento non potrà entrarci

LO ZIO "Una chance per una nuova vita"
REAZIONI "Per me questa è una rinascita"

NOTIZIA La presidente Meloni: «Chico Forti torna in Italia»
TELEFONATA Chico Forti: «Cara mamma, spero di vederti presto»

LA MAMMA "Avevo perso quasi tutte le speranze di rivederlo"

TRENTO. «È la notizia che i trentini attendevano da tempo: il nostro conterraneo Chico Forti è finalmente rientrato in Italia. Confidiamo di poterlo abbracciare presto, quando le autorità riterranno possibile il suo trasferimento a Trento. La gioia di mamma Maria e di tutti gli amici di Chico è la nostra gioia».

Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, appreso dell’atterraggio del 65enne trentino nell'aeroporto militare di Pratica di Mare.

Forti era stato rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida dopo una detenzione lunga 24 anni.

Forti però sarà in cella a Roma, nel carcere di Rebibbia, e forse in futuro a Verona, in quanto il carcere di Trento non può ospitarlo, non essendo una Casa circondariale.

A Chico Forti, appena rientrato in Italia, sarà notificato l'ordine di esecuzione della pena, firmato dal procuratore generale di Trento, secondo cui il 65enne trentino sconterà la pena in un penitenziario italiano. Una volta risolto il nodo politico nei mesi scorsi, la parte esecutiva è stata di competenza del ministero della Giustizia che, con un lavoro dietro le quinte, ha coordinato le procedure affrontando le questioni tecniche sia sul fronte americano che italiano.

Anche il presidente del Consiglio Provinciale, Claudio Soini, è soddisfatto: "Come Presidente del Consiglio provinciale esprimo grande soddisfazione, prima di tutto dal punto di vista umano, per il rientro in Italia di Chicco Forti. Al di là delle valutazioni giudiziarie la sua drammatica vicenda, che dura da ben 24 anni, è stata vissuta con partecipazione e intensità dalla comunità trentina. Una mobilitazione civile che si e rivelata un indispensabile sostegno per le istituzioni che hanno lavorato a lungo per raggiungere il difficile e complesso traguardo del ritorno in Italia di Chicco Forti".

"È un giorno di gioia e di soddisfazione per l'intero Paese: il rientro in Italia di Chico Forti - atteso da anni - è innanzitutto un successo della presidente Giorgia Meloni e uno straordinario traguardo politico e diplomatico, frutto di intensa e proficua collaborazione istituzionale a tutti i livelli. Essenziali nell'accelerazione delle ultime procedure di consegna - che si sono perfezionate in tempi record dalla formalizzazione del consenso - sono stati anche i colloqui avvenuti a latere del G7 Giustizia la settimana scorsa a Venezia. Si chiude così un dossier molto complesso, seguito con estrema cura dalle competenti articolazioni ministeriali che desidero ringraziare vivamente: la collaborazione - nel più rigoroso e doveroso riserbo - tra tutte le istituzioni ha consentito il rientro a casa, finalmente, di Chico Forti". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. 

 

"Ringrazio in particolare l'Attorney general, Merrick Garland, e il Governatore della Florida, Ron De Santis: aver permesso al nostro concittadino di continuare a scontare la pena in Italia - e poter così riabbracciare l'anziana madre - è un importante segnale di amicizia e di fiducia verso il nostro Paese. Dimostra tutta l'autorevolezza di cui, in questo momento, il governo italiano gode negli Stati Uniti", ha aggiunto Nordio. 

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