Giustizia / Rientro

Giorgia Meloni incontra Chico Forti appena atterrato a Roma, lui: «Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre»

La premier pubblica sui suoi canali social la fotografia con l’ergastolano appena rientrato dagli Stati Uniti, Forti è apparso molto emozionato ed ha rivolto un pensiero alla anziana genitrice di 96 anni. L'avvocato: "Faremo istanza per fargliela incontrare presto"

LO ZIO "Una chance per una nuova vita"
REAZIONI "Per me questa è una rinascita"

NOTIZIA La presidente Meloni: «Chico Forti torna in Italia»
TELEFONATA Chico Forti: «Cara mamma, spero di vederti presto»

LA MAMMA "Avevo perso quasi tutte le speranze di rivederlo"

ROMA. Appena giunto all’aeroporto militare di Pratica di Mare, a Roma, Chico Forti è stato accolto dalla premier Giorgia Meloni che poco fa ha rilanciato una sua fotografia con l’ergastolano, sui suoi account social.

 "Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre". Queste le prime parole di Chico Forti appena atterrato all'aeroporto di Pratica di Mare che ha avuto subito un pensiero per la madre 96enne. Forti è apparso, a chi lo ha visto, visibilmente commosso anche durante l'incontro con la presidente del consiglio Giorgia Meloni che ha ringraziato. 

La premier ha scritto: «Chico Forti è tornato in Italia. Fiera del lavoro del Governo italiano – scrive la premier – Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione».

 "Faremo un'istanza per avere il permesso per il detenuto di visitare la madre che ha 96 anni e non si può muovere. La mamma, Maria Loner Forti, si trova a Trento e credo non veda il figlio da circa dieci anni". A dirlo è l'avvocato Carlo Della Vedova, legale in Italia di Chico Forti. Anche l'aspetto umanitario, ha puntualizzato l'avvocato, ha "accelerato la procedura ed è anche stata considerata dalla Corte di Appello di Trento quando è stata recepita la sentenza americana". 

"Nelle ultime settimane l'attenzione su Forti è stata impressionante e i tentativi di contattarlo non si contano. Grazie a un lavoro certosino con Palazzo Chigi è stato possibile ridurre i tempi di trasferimento che, nelle ultime 24 ore, hanno subito un'ulteriore accelerazione. In un momento così delicato, abbiamo dovuto rinviare l'annuncio del trasferimento in Italia e muoverci in modalità silenziosa perché c'era il concreto rischio di irrigidire e indispettire all'ultimo secondo le autorità statunitensi, una situazione che avrebbe potuto bloccare il transfer, vanificando il duro lavoro portato avanti fino a oggi e distruggendo il sogno di tornare a casa del nostro connazionale. Questo governo, in prima persona Giorgia Meloni, ha mantenuto quanto promesso, a differenza di chi, per farsi pubblicità, ha giocato sulla pelle di una persona detenuta da un quarto di secolo: si lavora in silenzio fino a risultato ottenuto." Così Andrea Di Giuseppe, unico parlamentare di Fratelli d'Italia eletto all'estero, che ha seguito il caso Forti da febbraio 2023, favorendo il trasferimento in Italia del nostro connazionale detenuto negli Stati Uniti.

"Ho visitato spesso Chico nell'ultimo anno - conclude - e, da quando è stata data la notizia del suo trasferimento, ci siamo sentiti spesso: pochi giorni fa mi ha detto che per lui inizia una nuova vita e che non vede l'ora di riabbracciare la madre. Non è stato facile rimanere in silenzio ma oggi possiamo finalmente dare questa notizia; ringrazio lo stato della Florida e il governo americano per la collaborazione, lo studio Tacopina per il lavoro legale e la famiglia Bocelli, da sempre al fianco di Chico, per il supporto umano. Ovviamente, quella di Forti non è una scarcerazione ma un trasferimento in Italia dove, secondo le nostre leggi, finirà di scontare la sua pena." 

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