Chico Forti telefona alla mamma: «Ci vediamo presto», chiesto il permesso dal carcere di Verona
Colloquio con il fratello: «Spero di non ingrassare, qui si mangia benissimo». Polemiche politiche sull’accoglienza di Meloni, e gli altri detenuti lo accolgono con applausi e cori
TRENTO. Un permesso di poche ore, per vedere la madre che non incontra dal 2008, un via libera che potrebbe arrivare dalla Sorveglianza prestissimo, in settimana. Chico Forti ha trascorso la prima notte nella sua nuova destinazione carceraria, la casa di reclusione di Montorio (Verona), e già si prepara al suo primo permesso straordinario da quando è rientrato in patria.
Forti questa sera ha parlato telefonicamente con la madre, grazie a una chiamata fatta dal carcere di Verona, dove da ieri si trova rinchiuso. Come apprende l'Ansa, ha tranquillizzato la madre sul suo stato di salute e sulla sua sistemazione nella casa circondariale. Forti ha anche parlato con il fratello Stefano, raccontando la vita nella struttura veronese. Ha detto tra l'altro che si trova molto bene e che il rapporto con i compagni è ottimo. Chico ha solo paventato a Stefano il pericolo di ingrassare, perché - ha detto - c'è un cuoco professionista che cucina molto bene un menu italiano, che gli mancava da tanto tempo.
Ha chiesto di poter vedere a Trento i familiari, e riabbracciare la mamma 96enne, Maria Loner Forti, che non incontra dal 2008. "Stiamo lavorando affinché Chico possa a venire al più presto a Trento a trovare la madre - ha detto lo zio, Gianni Forti - Lo facciamo nella maniera più delicata possibile, già oggi la sentirà per telefono".
Poi l'uomo è tornato su quella condanna che Forti non ha mai accettato, professandosi innocente. "La firma sui documenti - dice - è stata apposta perché non vi era alternativa, ma noi non ammetteremo mai la colpevolezza di Chico. Lo abbiamo sempre ribadito: Chico è innocente".
"Non ne abbiamo mai fatto una questione politica - aggiunge - sono sempre andato a parlare del suo caso con i politici di ogni colore, di tutti i partiti".. Lo scontro politico, tuttavia, non si placa. Giorgia Meloni è tornata a rivendicare il successo del suo Governo nella vicenda di Forti, riportato in Italia dopo 24 anni passati in una cella in Florida. "Perché tanta soddisfazione per Chico Forti? Perché da diversi anni seguivo le vicende e il suo caso, conosco la sua famiglia, sono contenta per una madre che può riabbracciare il figlio - ha detto la premier - Sono contenta di aver mantenuto l'impegno, sono riuscita dove altri non sono riusciti. Una bella pagina per il governo e le nostre autorità".
Di tutt'altro avviso Matteo Renzi, che invece ha trovato "lo stile della premier molto poco istituzionale" .
"Sembrava volesse fare campagna elettorale, sbaglio? - ha chiesto Renzi ai propri follower su Facebook - Quando sono tornati i Marò, che noi abbiamo riportato a casa, io sono rimasto a Palazzo Chigi, non sono andato a fare gli show perché secondo me c'è una bella differenza tra influencer e statisti".
In difesa di Meloni si sono schierati Letizia Moratti - "penso che se invece di criticare le sinistre facessero delle proposte sarebbe meglio" - e la deputata di Forza Italia Chiara Tenerini - "polemiche incredibili da parte della sinistra, che al solito usa due pesi e due misure. Il Pd e i suoi alleati sposano solo cause ideologiche e discriminano in base alle convenienze elettorali".
Nell'opposizione il giudizio più tranchant è quello di Luana Zanella, di Alleanza Verdi e Sinistra: "Meloni ha offerto al Paese un indecente spettacolo con Chico Forti, condannato per omicidio. Bene che sia tornato in Italia, ma la presidente non doveva inchinarsi, ha disonorato lo Stato".
Intanto la domanda di permesso di Chico Forti è presumibilmente già arrivata sul tavolo di uno dei 4 magistrati del Tribunale di Sorveglianza di Verona - vagliate da ciascun componente in base all''ordine alfabetico di competenza - Il modello lp1 firmato da Forti, al suo arrivo a Montorio, potrebbe ricevere una risposta già nei prossimi giorni.
Forti si trova nella sesta sezione ordinaria di Montorio, in una cella con altri due detenuti, dotata di tv. Ieri era stato accolto dagli applausi e dai cori degli altri reclusi. In queste ore avrebbe chiesto di poter utilizzare la palestra, e si è detto deciso a rendersi utile per la comunità carceraria dell'istituto di Verona.