Giustizia / Il caso

Chico Forti: un pomeriggio con la madre dopo 16 anni, alle 19 il rientro a Verona

In tanti ad accogliere sotto casa il detenuto trentino, lo zio Gianni: "Tantissima emozione ma nessuna commozione. La prima cosa che ha detto alla mamma è stata ti voglio bene, sono qua per te". Ma sullo sfondo ancora polemiche e ci sarebbe anche l'irritazione degli Usa che avevano chiesto a Roma una gestione "sobria"

L'ARRIVO Sotto casa a Cristo Re centinaia di persone
SINDACATO "Subito in permesso, che amarezza, due pesi e due misure"

TRENTO. Dopo 16 anni Enrico Chico Forti ha potuto riabbracciare la madre, Maria Loner, 96 anni. L'ultima volta si erano visti nel 2008, durante un colloquio nel carcere statunitense in cui il 65enne trentino condannato all'ergastolo per l'omicidio di Dale Pike era detenuto.

Forti è arrivato a Trento verso le 15 a bordo di un van della polizia penitenziaria seguito da una berlina in borghese.

Quando è sceso è stato accolto da un applauso dei sostenitori e dei membri del comitato "Una chance per Chico".

Forti ha beneficiato di un permesso rilasciato dal Tribunale di sorveglianza e per quattro ore ha potuto far visita alla madre, che vive al sesto piano di una palazzina nel quartiere di Cristo Re.

L'arrivo di Chico Forti a casa della madre nel quartiere di Cristo Re

Chico Forti, il 65enne trentino condannato all'ergastolo negli Usa al'ergastolo per omicidio e rientrato da pochi giorni in Italia, oggi è arrivato a Trento dal carcere di Verona accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria. Accolto in strada da un applauso dei presenti, ha potuto riabbracciare l'anziana madre 96enne, che non vede da 16 anni, e stare con lei alcune ore, in un appartamento nel quartiere di Cristo Re. Sotto casa di Forti grande folla di giornalisti, operatori e qualche curioso: nelle foto, l'arrivo, nel primo pomeriggio

In casa, ad attenderlo, anche il fratello Stefano. Forti è sceso dal furgone della polizia penitenziaria e ha rivolto un sorriso verso i sostenitori, gli amici ed i giornalisti tenuti a distanza dalle forze dell'ordine. Quando qualcuno ha gridato "Grande Chico", lui ha alzato la mano per salutare. Poi, accompagnato da due agenti di polizia penitenziaria, è salito in casa senza rilasciare dichiarazioni.

Verso le 19, Forti ha lasciato la casa della madre per essere riaccompagnato nel carcere di Montorio (Verona), dov'è ora detenuto dopo aver trascorso 24 anni di reclusione negli Usa.

"Quello che è successo lo potete immaginare. Tantissima emozione ma nessuna commozione. La prima cosa che ha detto alla mamma è 'ti voglio bene. Sono qua per te'. Lei era emozionatissima. Sedici anni fa il commiato era stato: 'penso che non ti rivedrò più', invece oggi è rinata", ha raccontato lo zio di Chico Forti, Gianni.

A Trento l'attesa per l'arrivo di Chico Forti. Lo zio Gianni: «Non riusciranno a rovinarci questo giorno»

Dopo tanti anni, Chico Forti è atteso a Trento con un permesso speciale per far visita all’anziana mamma. Ad aspettarlo anche Gianni Forti, lo zio che non ha mai smesso di combattere per la causa del nipote. «Anche in un giorno come questo, qualcuno ha cercato di rovinare tutto, ma non ci riuscirà», ha detto riferendosi alle polemiche delle ultime ore.

"Tra baci e abbracci lei voleva fargli subito i canederli ma lui le ha detto che non aveva fame. La scorta che lo ha accompagnato, con cui ho parlato dieci minuti, è diventata quasi di famiglia", ha aggiunto Gianni Forti, che parlando di Chico ha detto che "il rientro lo ha rinfrancato e portato a nuova vita. Fino a quando avremo fiato e vita ci batteremo per la sua riabilitazione", ha aggiunto.

"Oggi per noi è un giorno di gioia. Siamo coesi per dargli il benvenuto. Anche se oggi non riusciremo a parlargli, manderemo certamente un messaggio video di benvenuto", dicono Sergio Boscheri e Vittorio Ciurletti, del comitato "Una chance per Chico".

Intanto non si placano le polemiche. Come quella sui 134.000 euro per il Falcon che ha portato Forti in Italia, con il Codacons che ha annunciato un esposto alla Corte dei conti: "Gli hanno anche rinfacciato questo, soldi che un Comune trentino spende per una sagra. Siamo arrivati a limiti veramente bassi e vergognosi di cui non riesco a capacitarmi", ha commentato Gianni Forti.

Altro tema è quello sollevato dal sindacato di polizia penitenziaria Spp: "Non è in alcun modo giustificabile un sistema giudiziario a due pesi e due misure", ha commentato il segretario Aldo Di Giacomo, esprimendo amarezza e smarrimento "molto diffuso alla notizia che Chico Forti, condannato per omicidio negli Stati Uniti e sabato scorso tornato in Italia, potrà lasciare temporaneamente il carcere per incontrare la madre".

Intanto, dagli Stati Uniti, come riportato dal quotidiano La Repubblica, filtra "irritazione" per la gestione, da parte del governo italiano, del rientro di Forti in Italia. Il Dipartimento di Stato aveva infatti chiesto sobrietà. [Ansa]

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