Residenza Fersina: alta tensione, la cooperativa Kaleidoscopio pensa di andarsene
Continuano gli scontri, anche il personale è a rischio, a fronte di un taglio del capitolato che arriva al 34 per cento. Dopo i disordini, all'inizio di maggio la Provincia aveva provveduto a effettuare una serie di interventi per rendere più sicura la struttura, sistemando serramenti, recinzioni, accessi. Un intervento utile, certo, ma che non è servito a risolvere i problemi legati alla presenza di alcuni, tra gli ospiti, definiti ingestibili
IL BLITZ Controlli alla residenza Fersina
TRENTO. La situazione della residenza Fersina rischia di diventare un rebus. Tra le incognite che riguardano l'edificio stesso e quelle legate alla sua gestione, con la cooperativa sociale Kaleidoscopio che sarebbe pronta a lasciare l'incarico a fronte dei ripetuti disordini che si stanno ripetendo nella struttura di via al Desert ormai da mesi.
Le indiscrezioni non arrivano dalla cooperativa, ma dal recente comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che mercoledì, alla vigilia del via del Festival dell'Economia, oltre che dei dispositivi di sicurezza per la manifestazione dello Scoiattolo si è occupato anche della situazione di via al Desert.
Dopo i disordini, all'inizio di maggio la Provincia aveva provveduto a effettuare una serie di interventi per rendere più sicura la struttura, sistemando serramenti, recinzioni, accessi.
Un intervento utile, certo, ma che evidentemente non è servito a risolvere i problemi legati alla presenza di alcuni, tra gli ospiti, definiti ingestibili. Da tempo era emerso come in via al Desert regolarmente tentassero di entrare anche persone che non avevano titolo per rimanere alla Fersina e che contribuivano ad esacerbare il clima - già di suo non facile - all'interno della residenza.
Ma le misure non sono bastate: i disordini continuano, con non solo la serenità lavorativa degli operatori che viene costantemente minacciata, ma anche la loro incolumità. Tanto che i vertici della cooperativa sociale, è stato riferito al palazzo del governo - hanno manifestato un disagio non più a lungo sopportabile.
Kaleidoscopio nel 2022 era subentrata alla Croce rossa, dovendo tuttavia far fronte a un netto calo delle risorse a disposizione, con un taglio del 17% delle somme a disposizione per il personale - in forze minori rispetto allo schema di capitolato di gara nazionale e pagato meno - e del 34% per la fornitura di servizi e beni per ogni richiedente protezione internazionale presente in struttura.
Già così, tutto più difficile. Con i problemi di ordine pubblico che hanno poi reso tutto ancora più complesso. In queste condizioni, in sintesi, per gli operatori diventa impossibile andare avanti.
Per questo nel corso del comitato, si è parlato anche dell'ipotesi di allontanare il nocciolo di giovani più problematici dalla Fersina, alla stregua di quanto fatto nel caso della struttura di San Vito di Pergine. Dopo il trasferimento in alcuni container a Piedicastello, i ragazzi sono stati infatti ricollocati in altre strutture sul territorio nazionale.
L'auspicio - sul quale tutti al palazzo del governo mercoledì si sono trovati d'accordo - è che per gli ospiti meno gestibili della Fersina si possa arrivare alla medesima soluzione.
E per le sorti della struttura? Con il passare dei mesi, si avvicinerà sempre di più l'avvio delle opere preparatorie del futuro polo ospedaliero e anche se la demolizione della Fersina non è imminente, si deve iniziare a pensare al dopo.