Vigili del Fuoco / I nostri corpi

Unione distrettuale Alto Garda e Ledro, 480 vigili e oltre 3.000 interventi all'anno

Sono undici i corpi che fanno parte del Distretto guidato dall'ispettore Lorenzo Righi. La superficie territoriale che "segue" è di 35.343 ettari che corrisponde circa al sei per cento del territorio provinciale. Gli abitanti sono circa 51mila e durante il periodo turistico, sempre più lungo, si arrivano a toccare le quattro milioni di presenze

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Sono una realtà di importanza crescente nel mondo dei vigili del fuoco trentini e sono la sintesi del modello che negli ultimi anni il vertice della Federazione sta cercando di promuovere con forza: la collaborazione tra corpi, la convinzione che solo operando in modo sinergico si è vicenti.

Parliamo delle Unioni distrettuali. In Trentino ce ne sono 13. Quella che presentiamo in questo nuovo capitolo dell'avvicente viaggio che stiamo facendo tra i Corpi dei nostri pompieri volontari provinciali è l'Unione del Distretto Alto Garda e Ledro.

L'ispettore Lorenzo Righi guida una realtà che conta circa 480 vigili di 11 diversi Corpi, tra i quali quelli di Riva e Arco. Ha una superficie territoriale di riferimento da 35.343 ettari per un totale di 51mila abitanti e durante il periodo turistico di quattro milioni di presenze. Gli interventi all'anno? In media 3.000. Spicca, tra le varie cose, il controllo di un'importante area del lago di Garda. La parola noia qui non esiste.

L’INTERVISTA ALL’ISPETTORE

“Era adagiato sulla spiaggia del lago di Garda, senza vita. Con i capelli che sventolavano per il vento che spirava: l’oscillamento continuo contrastava con la staticità della morte. Era il primo annegato che vedevo. Ancora adesso mi capita di pensarci. Ci sono flash che restano impressi nella memoria e ti fanno evolvere, questo è uno di quelli”.

Lorenzo Righi (nella foto, ndr) da un circa un anno è l’ispettore dell’Unione dei Corpi dei vigili del fuoco del Distretto Alto Garda e Ledro. Un incarico che sta portando avanti con una grandissima energia: nemmeno un problema di salute serio è riuscito a fargli mettere da parte la passione per i vigili del fuoco.

“Sono rimasto fermo per 6-7 mesi. Poi mi sono ripreso, ho fatto le visite di idoneità e sono tornato in pista. Gli stessi dottori mi hanno incoraggiato a riprendere a portare avanti le cose che facevo prima. Anche quella, esperienza mi ha rafforzato. Da quando sono diventato ispettore distrettuale sono impegnatissimo. Molto più di prima. E' un'avventura faticosa, ma entusiasmante”.

Molti non addetti ai lavori non sanno cosa sia esattamente l’Unione distrettuale dei vigili del del fuoco volontari. Ci aiuta a capirlo?

L'Unione Distrettuale dei vigili del fuoco ha lo scopo di promuovere lo spirito di solidarietà tra i corpi. E’ di fatto un punto di riferimento per i vari corpi di una determinata area geografica. Interveniamo sul campo, ed entro nel merito della domanda, quando ci sono operazioni che vedono coinvolti due o più corpi e, trattandosi di eventi impegnativi, serve una figura super partes che coordini il tutto.

Non si rischia di entrare in conflitto con i comandanti e i vigili dei singoli corpi?

No, se ci si muove bene. Poi c’è da dire che ci conosciamo tutti e sempre più spesso ci sono dei momenti di confronto. Ogni sera sono per caserme e partecipo a decine d'incontri. Quando c’è un evento importante è fondamentale procedere in maniera sinergica. Vi dirò, che con il passare del tempo le cose vanno sempre megli. Tutti gli attori in campo hanno capito che in futuro la differenza la farà l'applicazione di questo modello”.

Ci dà qualche numero della sua Unione?

Abbiamo 11 corpi, per un totale di 480 vigili, e copriamo un territorio di 7 comuni amministrativi. Abbiamo da controllare una superficie territoriale di 35.343 ettari che corrisponde al sei per cento del territorio provinciale. Gli abitanti sono circa 51mila e durante il periodo turistico, sempre più lungo, abbiamo quattro milioni di presenze. All’interno del nostro territorio è compreso anche una porzione del più grande lago d’Italia. Siamo operativi 24 ore su 24. Tra di noi ci sono diversi allievi e donne”.

Quanti interventi all’anno fate?

“Circa 3.000. Spaziamo dagli incidenti stradali alle uscite sul lago, dagli incendi ai servizi tecnici. La lista è lunga. In più ci sono le esercitazioni, una parte della nostra attività che non va assolutamente sottovalutata”.

Da un anno è ispettore, ma da quanto è nei vigili?

Ho 50 anni e da 32 sono nei vigili del fuoco. Quando avevo sei anni, mio padre è morto. Era anche lui un pompiere. Evidentemente era scritto nel mio dna che dovessi percorrere quella strada. Nei vigili del fuoco di Riva ho ricoperto vari ruoli, dai più semplici a quelli più complessi. Ho sempre considerato l’essere un vigile del fuoco un secondo lavoro, da fare con serietà e dedizione.

Per questo motivo fin da giovanissimo ogni fine settimana e ogni festività li ho vissuti avendo come obiettivo quello di divertirmi, certo, ma anche quello di farmi trovare pronto per finire la serata magari utilizzando la pinza idraulica. Mi è successo di dover intervenire durante la notte di San Silvestro per un incendio in un hotel di Riva e poi tornare in discoteca con gli abiti impregnati di fumo.

Che lavoro fa e riesce e come riesce a conciliarlo con questo suo incarico?

Mi occupo di igiene pubblica, ma sono stato pure un ispettore del lavoro e sono un radiologo. Nel lavoro sono sempre stato costretto a prendere delle decisioni, in fretta. Questo mi è servito molto anche nei vigili del fuoco. Quando si è in azione bisogna decidere cosa fare in pochissimi frangenti. Prima di stabilire come muovermi, però, interpello chi ne sa più di me. Se accanto ho un pompiere che di lavoro fa l’idraulico, per problematiche inerenti a quel settore chiedo il suo parere. Poi ovviamente ci deve essere una persona che tira le fila e indica come procedere. A farlo posso essere io, oppure il comandante di un corpo. Ripeto, sono dei meccanismi che un po’ alla volta si stanno perfezionando.

Entriamo nel merito dell’attività dei corpi di questo Distretto. Anche qui più che il fuoco è l’acqua a metterli più alla prova?

“Paradossalmente è così. Il cambiamento climatico ha cambiato parecchio le emergenze. Una volta erano soprattutto gli incendi a impegnarci, ora sono le bombe d’acqua e le bizze del meteo con le sue conseguenze a metterci alla prova. In una missione in Friuli Venezia Giulia - tanto per dire come è cambiato il tempo - ho visto scene apocalittiche: case devastate dalla grandine. Chicchi enormi che hanno letteralmente perforato tetti e facciate esterne. C’è poi il capitolo del Garda. Di fatto siamo noi i veri guardiani del lago e questo ci viene riconosciuto anche dalle realtà limitrofe al Trentino. Abbiamo un’attrezzatura di primissimo livello e stiamo lavorando per migliorarla ulteriormente. La preparazione di chi fa parte delle squadre acquatiche è ottima. Il lago è un fronte sempre caldo: basta un niente per far scattare l’allarme, come una tavola da surf vuota magari persa per distrazione da qualcunoi. Ci è anche capitato di andare in soccorso di gente che noleggia un catamarano e poi non sa più tornare indietro.

Lorenzo Righi, ispettore distrettuale Alto Garda e Ledro: «Quel ragazzo annegato che non dimenticherò mai»

Il nostro viaggio alla scoperta dei vigili del fuoco del Trentino continua con l'Unione distrettuale Alto Garda e Ledro. Ne parliamo con l'ispettore Lorenzo Righi

Capitolo macchine elettriche: ormai sembra acclarato che prendono fuoco in un incidente è più difficile spegnerle. E’ così?

Sì. In alcune caserme altoatesine si stanno allestendo dei container per lasciarle immerse per ore ed evitare che i motori elettrici tornino ad infiammarsi quando sembravano spenti. A me è capitato di intervenire dopo che un monopattino elettrico aveva preso fuoco. E' servito molto tempo per risolvere il problema. Ora immaginate se questo mezzo fosse stato all’interno di un garage”.

Inteventi curiosi?

Una anziana ci aveva chiamato per segnalarci la presenza di un ratto gigante. Era una delle prime nutrie in zona.

Ispettore, c’è mai stato un momento che ha pensato di lasciare tutto?

No. Il nostro, come dicevo, è un secondo lavoro. Faticoso, per certi versi totalizzante, ma allo stesso tempo unico. Rendersi utili per la comunità è qualcosa di unico. Poi prima o poi capisci sul campo se questo fa per te oppure no. Nel mio caso sì. E, per concludere, una delle cose che dà più soddisfazione è lavorare con gli allievi e trasmettere loro l’amore che ha fatto diventare i vigili del fuoco trentino un modello invidiato a livello nazionale.

LA STORIA

Già dal 1976 i Corpi del “Comprensorio C9”, così si chiamava allora il Distretto oggi diretto da Lorenzo Righi, si incontravano abitualmente, per accordarsi sulle commemorazioni di Santa Barbara, con lo scopo, dice il verbale, “ di creare un maggior affiatamento e solidarietà fra i Corpi del Comprensorio”. I principi erano quelli giusti. Allora non esisteva la Federazione, ma l’Unione Provinciale Corpi vigili del fuoco volontari suddivisa nei Comprensori.

Negli anni si sono susseguite molte riunioni annuali, principalmente per discutere di attrezzature da acquistare, contributi, manifestazioni, manovre e calamità. Nell’aprile dell’84 viene nominato come segretario del Distretto di Riva, Sergio Bonadio di Dro che in seguito sarà nominato Ispettore distrettuale il 8 novembre 1991. Nel 1991 esattamente il 19 aprile l’assemblea del Distretto di Riva del Garda, costituisce come previsto dalle direttive della Giunta provinciale, “L’Unione distrettuale di Riva del Garda” che rappresenterà tutti i corpi del distretto.

Nel 2001 Bonadio passa il testimone a Graziano Boroni del Corpo di Riva del Garda fino al 2010, segue Niko Posenato del Corpo di Arco, fino al 2015 seguito da Michele Alberti del Corpo di Arco fino al 2020, Marco Menegatti sempre del Corpo di Riva del Garda dal 2020 al 2023, seguito dall’attuale ispettore Lorenzo Righi sempre del Corpo di Riva del Garda.

Coadiuvata dalla Federazione dal 1991 ai primi anni 2000, l’Unione, con il supporto informatico e formativo della Federazione, ha prestato supporto ai Corpi per la stesura di tutti i bilanci, per la stesura di capitolati di acquisto mezzi e attrezzature, per la gestione delle patenti di servizio, dei dati e dei tesserini dei vigili, della raccolta delle domande di contributo.

Unione distrettuale Alto Garda e Ledro, sempre operativi

Gli undici Corpi di riferimento dell'Unione distrettuale diretta dall'ispettore Lorenzo Righi si fanno sempre trovare pronti sia a livello locale sia quando sono chiamati ad intervenire in altre aree fuori dal Trentino. Senza limiti

Era a tutti gli effetti (come previsto allora dallo statuto della Federazione provinciale) un ufficio periferico della Federazione a servizio dei corpi e dell’Ispettore. Dai primi anni 2000 cambiano gli ispettori e cambiano le aspettative dei Corpi che piano piano autonomamente provvedono a gestirsi in casa la parte burocratica. E da allora si è arrivati al "gioiello" di  oggi. 

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