Accoltellamento alla Residenza Fersina, tensione in Consiglio provinciale: giunta nel mirino dell'opposizione
Fugatti ha spiegato quello che è successo nella notte, poi la minoranza ha preso la parola per tornare a stroncare il modello dell’accoglienza: “Sbagliato concentrare tutto in un luogo”
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TRENTO. Nel pomeriggio di oggi, 5 giugno, in apertura di seduta del Consiglio provinciale, è intervenuto Maurizio Fugatti per relazionare, come richiesto al mattino dalle minoranze, sul grave fatto di cronaca accaduto presso la residenza Fersina nella scorsa notte. Le minoranze hanno presentato una risoluzione che dopo un ampio dibattito che ha fatto emergere le profonde differenze politiche tra maggioranza e minoranza nell’affrontare la tematica dell’accoglienza, è stata respinta.
“La persona aggredita è stata soccorsa e non si conoscono le ragioni del litigio”, ha detto Fugatti. “Con numerose ferite su varie parti del corpo, il giovane si trova al momento ricoverato presso l’ospedale e il responsabile dell’aggressione è stato fermato e condotto in carcere. L’aggressore si era già in passato reso responsabile di fatti simili, seppure di minore gravità”.
L’opposizione ha fatto presente l’inadeguatezza dell’attuale modello di accoglienza e di trattamento dei flussi migratori, che comporta, tra gli altri, innegabili problemi di sicurezza. Ha rinnovato alla maggioranza la necessità di riconoscere i suoi errori e invertire la rotta. Ha convenuto sull’opportunità di interrogarsi sul modello di accoglienza e ripensarlo: concentrare l’accoglienza in un solo luogo, anziché sull’accoglienza diffusa è un grave errore, ha aggiunto, su cui serve riflettere. Un consigliere di opposizione ha chiesto a questo punto una sospensione dei lavori di una ventina di minuti per attivare un confronto con le minoranze.
La sospensione e la risoluzione respinta
Al rientro in aula dopo la sospensione un consigliere di minoranza ha illustrato una risoluzione nella cui premessa si condanna l’attuale modello di accoglienza e la mancata volontà di investire nell’inclusione. La votazione ha dato questo esito: 18 contrari, 14 favorevoli.