Giustizia / Diritti

Le due mamme si separano, i bambini possono andare con l'altra, anche se non ha gli stessi diritti

La legge italiana sulle «unioni civili» non le parifica con un matrimonio: ora che le due donne «divorziano», hanno dovuto chiedere al Tribunale l’ok per l’adozione

TRENTO. L'amore è durato quasi vent'anni, poi hanno capito che le loro strade si sarebbero divise. Subito il pensiero è andato ai tre bambini, per cercare di creare una situazione familiare quanto più positiva possibile nonostante la separazione. E per dare loro una maggior tutela: la coppia è infatti formata dalla mamma biologica e dalla compagna di lei. Se la prima ha la potestà genitoriale, la seconda no, nonostante l'unione sia stata riconosciuta civilmente. Infatti in Italia l’unione civile non sancisce gli stessi diritti del matrimonio (e siamo rimasti uno dei pochi Paesi europei a non riconoscere questi diritti fondamentali).

I tre figli, che chiamano sia l'una e l'altra "mamma", con la separazione rischierebbero di perdere - dal punto di vista meramente civilistico - un legame importante. Proprio per garantire la «continuità affettiva» dei bambini, il Tribunale per i minorenni di Trento ha scritto una sentenza che fa scuola, la prima in Trentino viste le peculiarità del caso: è stata accolta la richiesta di adozione della compagna della mamma biologica, con quest'ultima che aveva pure sottoscritto l'istanza dichiarandosi d'accordo.

«L'adozione - viene evidenziato dal Tribunale presieduto da Giuseppe Spadaro - formalizza la relazione che di fatto già esiste fra madre intenzionale e figli sin dalla loro nascita e risponde, pertanto, al fondamentale interesse alla continuità affettiva per i minori».

Le due donne, sebbene in fase di separazione, non sono in una condizione di conflittualità, come hanno fin da subito dimostrato presentando al Tribunale dei minorenni la medesima richiesta.

Il loro legame sentimentale ha inizio nel 2004 e, come evidenzia l'avvocata Martina Gaiardo che le ha seguite nella richiesta di adozione, la scelta di diventare madri è stata voluta e perseguita da entrambe, coinvolgendo anche le rispettive famiglie.

I bimbi sono nati con procreazione assistita e non appena la legge lo ha consentito (solo nel 2016 è stata introdotta l'unione civile per coppie formate da partner dello stesso sesso) le due donne si sono unite civilmente presso il Comune in cui vivono, in una valle del Trentino.

La compagna della mamma, pur con le limitazioni previste dalla legge, ha sempre seguito la crescita dei bambini, rapportandosi con la scuola, al pari della madre biologica, portandoli dal pediatra, accompagnandoli a fare sport. «Ha sempre provveduto ai bisogni economici, educativi e di cura dei tre minori, che la riconoscono pienamente come madre - ricostruisce il Tribunale - e ha sempre voluto, pur legalmente non tenuta, garantire ai minori, che considera suoi figli, tutto quanto è nelle sue disponibilità».

Con la fine della relazione sentimentale entrambe le donne hanno messo come loro priorità i bambini: hanno deciso, assieme all'avvocata Gaiardo, di regolarizzare a livello giuridico la relazione fra la "non mamma biologica" e i figli della compagna attraverso l'adozione.

Il Tribunale per i minorenni ha analizzato la normativa che prevede la "adozione piena" e - come nel caso in esame - la "adozione in casi particolari", ammessa in situazioni in cui c'è già "un genitore di fatto" che però è privo di riconoscimento legale. L'obiettivo è «la miglior tutela dei diritti del minore». «Così come le unioni tra persone eterosessuali anche quelle tra persone dello stesso sesso possono sciogliersi - si legge nella sentenza - ma, come è noto, la cessazione di tale rapporto di coppia non comporta certamente l'interruzione del legame genitori-figli».

Tenuto conto del parere favorevole del pubblico ministero («al fine di salvaguardare la continuità affettiva ed educativa tra i ricorrenti ed i minori coinvolti»), il Tribunale ha accolto la richiesta di adozione.

I bambini avranno due mamme, due cognomi e soprattutto l'amore di due famiglie che li accompagnerà nel loro percorso di crescita.

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