Associazioni: normale che di notte un orso possa passare in paese, ora basta allarmismi
Enpa, Io non ho paura del lupo, Lav, Lipu, Legambiente e Wwf intervengono sul caso degli avvistamenti avvenuti negli ultimi giorni in val di Sole: "Si smetta di soffiare sul fuoco della paura e si predispongano piuttosto interventi di prevenzione, come rendere inaccessibili i cassonetti del rifiuto umido, cosa che a Malè non si è fatta in vent'anni"
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TRENTO. Troppo clamore attorno agli avvistamenti di orsi anche nei centri abitati di montagna, in val di Sole, viceversa, troppo poco impegno delle istituzioni per favorire condizioni che limitino questi episodi, per quanto prevedibili in un contesto alpino dove capita di vedere anche altri animali dentro o nei pressi dei paesi.
Fra le azioni mancanti cui si fa riferimento quella riguardante l'adozione di cassonetti per i rifiuti organici che siano inaccessibili agli orsi, quindi che non li attirino fra le case: lo ricordano in una nota stampa le associazioni Enpa del Trentino, Io non ho paura del lupo, Lav Trentino, Lipu sezione di Trento, Legambiente circolo di Trento e Wwf Trentino, facendo riferimento in particolare all’avvistamento di un orso nel centro abitato di Malè.
I sodalizi, critici nei riguardi delle politiche di gestione degli orsi e dei continui allarmismi per avvistamenti, spiegano: "Non c’è nulla di straordinario in un orso che attraversa un centro abitato deserto, nel cuore della notte, in un piccolo paese del fondovalle alpino circondato da boschi e cime".
Di straordinario, proseguono le associazioni, "c’è invece che ancora, dopo vent’anni, a Malè siano presenti cassonetti accessibili agli orsi e che si crei tanto inutile allarmismo su un fenomeno noto come l'avvistamento di un orso spaventato nel cuore della notte che avviene ormai da decenni.
Risultano invece inaccettabili le dichiarazioni di chi continua a soffiare sul fuoco della paura e di chi continua a strumentalizzare il tema dei grandi carnivori per i propri interessi: inutili chiacchiere che vanno sempre a discapito di una sola categoria, quella dei cittadini e degli abitanti delle valli che continuano ad essere in balia degli umori e delle polarizzazioni di gente irragionevole".
Interviene anche l'Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), che scrive: "Il consigliere provinciale Claudio Cia, che ha diffuso il video dell’orso nell’abitato di Malé, sostenitore della legge trentina che prevede l’abbattimento fino a otto orsi l’anno, probabilmente non considera quanto la mancanza di adeguate misure di prevenzione per mettere in sicurezza residenti, escursionisti e gli animali stessi possa causare lo sconfinamento della fauna selvatica nei centri abitati.
Non possiamo non attuare un paragone con la gestione degli orsi nel Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise dove, per mettere in sicurezza gli orsi, si pongono anche divieti temporanei di circolazione.
La Provincia autonoma di Trento ha ancora molto da imparare in tema di gestione della fauna selvatica".
L'Oipa ricorda che "da sempre raccomanda, anche in maniera propositiva, all'amministrazione guidata da Maurizio Fugatti di adottare strumenti incruenti di deterrenza e prevenzione che favoriscano una serena convivenza animale-uomo".